Alunna con diagnosi di disturbo misto del linguaggio

koretta ha scritto:

Ho iniziato a seguire due volte alla settimana (per circa 2 ore) una nuova allieva che frequenta la terza elementare. È arrivata nella nuova scuola senza una diagnosi precisa. I genitori non parlano l'italiano; il padre è tedesco e la madre tailandese e tra di loro non si sa bene in quale lingua comunichino. Comunque con la bambina parlano nella loro lingua madre.
La bambina ha frequentato per 3 anni la scuola dell'infanzia, inserita in un gruppo per alloglotti. Con l'ingresso alla scuola primaria ha iniziato un intervento logopedico.
Nonostante le terapie non parla ancora. I genitori dicono che con loro parla correttamente tedesco e tailandese, ma se provo a parlarle in tedesco sembra non capire...come in italiano. Secondo loro le sue difficoltà (considerate minime) sono dovute ad un intervento al cuore (all'età di 2 anni).
Le è stato fatto un test cognitivo dal quale risulta una bambina con un QI leggermente inferiore alla media, con un ritardo di circa un anno; presenta inoltre un deficit della memoria a breve termine. La psicologa ha detto che si tratta di un disturbo misto dell'espressione e della ricezione del linguaggio.

sei la sua mediatrice culturale, quindi?
Attenzione, perchè la diagnosi c'è: disturbo misto del linguaggio, diagnosi che si legge spesso, almeno per la mia piccola esperienza scolastica.. non mi sorprende che l'alunna abbia difficoltà di memoria, questa problematica può coesistere al disturbo del linguaggio..

Il fatto è questo: non ho ancora capito in che direzione andare con lei. Avete qualche consiglio da darmi?

consiglio su cosa in particolare, sulle attività da svolgere insieme, o per qualcosa di specifico? quale è il tuo ruolo e quali sono gli obiettivi per i quali segui l'alunna?? con due ore la settimana credo si debba fare per forza una selezione.. la segui a casa o in classe? ha l'insegnante di sostegno? se sì, per quante ore??

Grazie a tutti

ci risentiamo quando ci avrai dato maggiori informazioni, grazie a te e buon lavoro, ciao!!

koretta ha scritto:

Io sono la sua docente di sostegno pedagogico. La seguo all'interno della scuola ma non nella classe. Mi è stata segnalata dalla docente titolare per tutte le difficoltà, ma in particolare per quelle matematiche dato che è seguita anche da una logopedista (3 volte a settimana); ma dopo le prime osservazioni ci siamo rese conto che bisogna partire da più lontano; anche i prerequisiti non sono acquisiti.
Ci sarebbe molto da lavorare con lei ma seguendola solo 2 ore a settimana devo decidere da dove partire...se continuare a insistere con la matematica (aspetti basilari), se concentrarmi sul potenziamento della memoria a breve termine, lavorare anch'io sul linguaggio, o altro...c'é così tanto da fare!

.. capisco perfettamente, proprio per questo eviterei di disperdere il tuo lavoro, almeno inizialmente, in tanti obiettivi diversi.. scegli un ambito di intervento, dove ti senti più sicura, e concentrati su quello, per es. se scegli l'ambito matematico, riparti praticamente da zero, appoggiandoti a testi base: ultimo anno infanzia per i prerequisiti e primo anno sc. primaria per la didattica dei numeri, almeno fino a 20 e prime semplici operazioni entro il 20, escludendo moltiplicaz. e divisione; nell'arco dell'anno dovresti riuscire a recuperare quasi tutto il programma.. stessa cosa se scegli la lingua italiana: prerequisiti e programma obiettivi minimi della prima classe; se, invece, preferisci occuparti dell'area relazionale, puoi spaziare più liberamente e proporre obiettivi sia attraverso il gioco (educativo didattico), sia attraverso la psicomotricità, con attività, ad esempio, programmate e strutturate in palestra.. la scelta di dove intervenire molto dipende dalle tue competenze ed esperienze, sia teoriche che operative.. ed è meglio che sia valutata insieme a tutte le insegnanti, di classe e di sostegno.. consigliati anche con gli specialisti sanitari che seguono l'alunna..

Per quanto riguarda la diagnosi, è vero, si parla di disturbo misto del linguaggio però lavorando con lei mi chiedo se non ci sia dell'altro. Ho già seguito bambini con questo disturbo ma il lavoro risultava diverso: si facevano sempre dei piccoli passi. Con lei invece sembra non smuoversi nulla. Mi preoccupano molto le difficoltà a relazionare (si rifiuta di parlare con gli altri bambini, raramente gioca, è quasi sempre sola; e anche con gli adulti non comunica; inoltre spesso "parla" da sola ma lo fa talmente piano che non si capisce cosa stia dicendo).

probabilmente si tratta di un disturbo piuttosto grave del linguaggio, con complicazioni, come tu stessa scrivi, anche in altri ambiti: cognitivo e relazionale soprattutto.. evolutivo in generale..anche questo è regolare.. diciamo che, comunque, la bambina è seguita adeguatamente e ognuno di voi stabilirà gli obiettivi specifici su cui poter lavorare durante l'anno.. la logopedista sul linguaggio e la comunicazione, gli insegnanti e la classe favoriranno la relazione e la socializzazione oltre la didattica, tu avendo pochissime ore ti occuperai dell'ambito prescelto: tutti insieme, con dedizione e molta pazienza, arrivete a fine anno con dei risultati tangibili.. che non saranno quelli curricolari, saranno i progressi relativi agli ambiti di carenza in partenza dell'alunna..
Leggi i vari argomenti di questo forum per una panoramica sui disturbi del linguaggio..

Spero di essere stata più esaustiva, ciao ciao.

e leggi qui per le indicazioni metodologiche della didattica speciale(seleziona nei vari argomenti):
https://sostegno.forumattivo.com/f34-strategie-di-intervento-ed-esercizi-per-la-didattica-speciale