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lasciare compiti al bambino da svolgersi fuori dal mio orario di servizio
5 partecipanti
Pagina 1 di 1
lasciare compiti al bambino da svolgersi fuori dal mio orario di servizio
Ciao!
sono una giovane precaria che ha scelto di non specializzarsi, a suo tempo, in sostegno ma che si ritrova a farlo da alcuni anni.
Ho accettato l'incarico di sostegno e lo svolgo con impegno e passione ma non conosco alcune peculiarità del mio ruolo.
Oggi la collega ha dato fuori da matto perchè non ho lasciato al bambino che seguo qualcosa da fare...lei non può certo guardarlo mentre segue la classe!!!
Tutto ciò è normale??? non è forse anche lui parte della sua classe? Il fatto che io gli prepari del lavoro da fare quando non ci sono è un dovere o un piacere alla collega per il quieto vivere?
Grazie!
sono una giovane precaria che ha scelto di non specializzarsi, a suo tempo, in sostegno ma che si ritrova a farlo da alcuni anni.
Ho accettato l'incarico di sostegno e lo svolgo con impegno e passione ma non conosco alcune peculiarità del mio ruolo.
Oggi la collega ha dato fuori da matto perchè non ho lasciato al bambino che seguo qualcosa da fare...lei non può certo guardarlo mentre segue la classe!!!
Tutto ciò è normale??? non è forse anche lui parte della sua classe? Il fatto che io gli prepari del lavoro da fare quando non ci sono è un dovere o un piacere alla collega per il quieto vivere?
Grazie!
Re: lasciare compiti al bambino da svolgersi fuori dal mio orario di servizio
CIao Francika!Partendo dal presupposto che il bambino fa parte della classe per cui non è tuo...cosa che secondo alcune ins.di classe sembra essere il bambino seguito dal sostegno....ma se tu lasci un lavoro didattico non deve comunque seguirlo individualmente (almeno in teoria dipende dalla gravità) Ad ogni modo deve gestirlo lei quando è in classe...non esageriamo...Nella scuola dove sono quest'anno i b/i con sostegno nelle ora in cui sono scoperti seguono secondo le loro potenzialità i lavori della classe, almeno così mi è stato detto...
tatadany77- Member
- Numero di messaggi : 34
Data d'iscrizione : 22.02.09
Re: lasciare compiti al bambino da svolgersi fuori dal mio orario di servizio
Grazie tatadany! il bambino che seguo ha una programmazione differenziata e quindi l'insegnante di classe dovrebbe, in pura teoria, sapere cosa sta facendo e dargli un paio di esercizi...
Mi rendo conto che questo sia un impegno "in più" ma da qui a fare sfuriate per la mancanza di quello, che io ritengo, un favore personale ne passa.
Qualcuna di voi sa dirmi se esiste qualche riferimento "formale" su questa tematica?
Mi rendo conto che questo sia un impegno "in più" ma da qui a fare sfuriate per la mancanza di quello, che io ritengo, un favore personale ne passa.
Qualcuna di voi sa dirmi se esiste qualche riferimento "formale" su questa tematica?
Re: lasciare compiti al bambino da svolgersi fuori dal mio orario di servizio
.. che tristezza, però.. sentir parlare ci queste dispute tra insegnanti.. un vero peccato..
guardian angel- Millenium member
- Numero di messaggi : 3720
Data d'iscrizione : 29.09.10
Località : Toscana
Re: lasciare compiti al bambino da svolgersi fuori dal mio orario di servizio
leterbuck ha scritto: .. che tristezza, però.. sentir parlare ci queste dispute tra insegnanti.. un vero peccato..
assolutamente vero! Infatti per il quieto vivere anche del bambino lascerò sempre qualche esercizio da fare ma vorrei che le insegnanti di classe riflettessero sul fatto che non si tratta di un piacere "dovuto"...e soprattutto sapessero cosa sta facendo il loro alunno con l'insegnante di sostegno!
Scusate lo sfogo ma francamente sono allergica alla prepotenza!
Re: lasciare compiti al bambino da svolgersi fuori dal mio orario di servizio
In effetti come scrive leterbuck è triste leggere e sentire di quello che spetta a te o spetta a me fare, ma la realtà dei fatti è così.
Quante volte ci sentiamo dire “tu ne hai uno solo, io ho tutta la classe”, ultimamente poi vengono anche aggiunti “ho pure tre stranieri e due dislessici, ecc.”.
La presenza dell’insegnante di sostegno è un’opportunità e una risorsa anche per l’insegnante curricolare, che potrebbe essere così sollevato nel suo lavoro.
Ci si rende conto però che le famose equipe pedagogiche, non esistono realmente e “l’integrazione scolastica” è data dall’insieme di più lavori individuali.
Cosa fare allora in primis per il benessere dell’alunno e per non perdere l’importante occasione di integrare scolasticamente e didatticamente?
Io penso che non ci siano regole precise da applicare, ma che dipenda sempre dalla gravità e dalla situazione dell’alunno e soprattutto dal “buon senso” di chi gli opera attorno.
Se un alunno ha una disabilità lieve e segue la programmazione della classe con obiettivi ridotti e semplificati, in assenza dell’insegnante di sostegno ovvio che seguirà la lezione dell’insegnante curricolare. Sarebbe inutile dare del materiale preconfezionato, in quanto si evita di farlo partecipare all’attività della classe isolandolo con una scheda che sarebbe costretto a svolgere da solo.
Se un alunno ha invece una disabilità grave e segue una programmazione differenziata, concordata assieme, viene in automatico che l’insegnante prepari qualche scheda in più, oppure utilizzi testi da cui sia semplice estrapolarne.
Resta comunque il dubbio sapere se questi ragazzi rimangono in classe senza copertura di sostegno (ne dubito) o con gli O.S.S. o gli Accudienti che non hanno nessun compito didattico ma si occupano prevalente dell’autonomia personale dell’alunno.
Tanti di loro, (ne ho conosciuti molti) sono volenterosi e si prodigano anche per aiutare e seguire gli alunni in alcune attività didattiche pianificate comunque già dagli insegnanti, non necessariamente di sostegno.
Se l’alunno con disabilità medio-grave è in classe senza assistenza, fargli svolgere un compito o una scheda a parte, credo che per lui sia abbastanza avvilente e inefficace.
A volte farlo partecipare alle attività collettive, con i suoi limiti e le sue potenzialità, è più formativo e produttivo di qualunque pila di schede sterili. I ragazzi condividono, stanno assieme agli altri, si sentono parte di una comunità e ciò è molto più importante che conoscere regole grammaticali o aritmetiche che poi vengono dimenticate.
Comunque, ripeto, non ci sono regole fisse per intervenire, ci deve essere sempre il “buon senso” e il dialogo tra i diversi operatori a suggerire le strategie migliori.
Quante volte ci sentiamo dire “tu ne hai uno solo, io ho tutta la classe”, ultimamente poi vengono anche aggiunti “ho pure tre stranieri e due dislessici, ecc.”.
La presenza dell’insegnante di sostegno è un’opportunità e una risorsa anche per l’insegnante curricolare, che potrebbe essere così sollevato nel suo lavoro.
Ci si rende conto però che le famose equipe pedagogiche, non esistono realmente e “l’integrazione scolastica” è data dall’insieme di più lavori individuali.
Cosa fare allora in primis per il benessere dell’alunno e per non perdere l’importante occasione di integrare scolasticamente e didatticamente?
Io penso che non ci siano regole precise da applicare, ma che dipenda sempre dalla gravità e dalla situazione dell’alunno e soprattutto dal “buon senso” di chi gli opera attorno.
Se un alunno ha una disabilità lieve e segue la programmazione della classe con obiettivi ridotti e semplificati, in assenza dell’insegnante di sostegno ovvio che seguirà la lezione dell’insegnante curricolare. Sarebbe inutile dare del materiale preconfezionato, in quanto si evita di farlo partecipare all’attività della classe isolandolo con una scheda che sarebbe costretto a svolgere da solo.
Se un alunno ha invece una disabilità grave e segue una programmazione differenziata, concordata assieme, viene in automatico che l’insegnante prepari qualche scheda in più, oppure utilizzi testi da cui sia semplice estrapolarne.
Resta comunque il dubbio sapere se questi ragazzi rimangono in classe senza copertura di sostegno (ne dubito) o con gli O.S.S. o gli Accudienti che non hanno nessun compito didattico ma si occupano prevalente dell’autonomia personale dell’alunno.
Tanti di loro, (ne ho conosciuti molti) sono volenterosi e si prodigano anche per aiutare e seguire gli alunni in alcune attività didattiche pianificate comunque già dagli insegnanti, non necessariamente di sostegno.
Se l’alunno con disabilità medio-grave è in classe senza assistenza, fargli svolgere un compito o una scheda a parte, credo che per lui sia abbastanza avvilente e inefficace.
A volte farlo partecipare alle attività collettive, con i suoi limiti e le sue potenzialità, è più formativo e produttivo di qualunque pila di schede sterili. I ragazzi condividono, stanno assieme agli altri, si sentono parte di una comunità e ciò è molto più importante che conoscere regole grammaticali o aritmetiche che poi vengono dimenticate.
Comunque, ripeto, non ci sono regole fisse per intervenire, ci deve essere sempre il “buon senso” e il dialogo tra i diversi operatori a suggerire le strategie migliori.
La gatta- Nuovo member
- Numero di messaggi : 1
Data d'iscrizione : 09.02.12
Re: lasciare compiti al bambino da svolgersi fuori dal mio orario di servizio
Condivido!
Dato che nel corso del mio ingresso nel mondo del lavoro sono stata educatrice e, dopo la laurea, insegnante di sostegno (per lo più) spero davvero con tutto il cuore che questa esperienza mi serva a non "dimenticarmi" mai, in futuro, che anche gli alunni con sostegno sono parte della mia classe ed è mio dovere sapere quanto meno cosa stanno facendo!
Dato che nel corso del mio ingresso nel mondo del lavoro sono stata educatrice e, dopo la laurea, insegnante di sostegno (per lo più) spero davvero con tutto il cuore che questa esperienza mi serva a non "dimenticarmi" mai, in futuro, che anche gli alunni con sostegno sono parte della mia classe ed è mio dovere sapere quanto meno cosa stanno facendo!
Re: lasciare compiti al bambino da svolgersi fuori dal mio orario di servizio
A me, invece, è successo che la mamma della mia alunna sia corsa a scuola a gridare quando io sono stata assente per tre giorni per malattia. La bambina, tornata a casa, ha raccontato alla mamma di essere stata a scuola a far nulla perchè l'insegnante di sostegno non c'era e nessuno ha badato a lei. Ora i miei colleghi tremano all'idea che io possa mancare! A volte capita di assentarsi all'improvviso e, non prevedendolo, non si lascia del materiale in più per l'alunno disabile. A quel punto i docenti curricolari possono predisporre semplici esercizi, sulla linea di quelli preparati dall'insegnante di sostegno. Per qualche giorno si può fare!!!!
Egle- Member
- Numero di messaggi : 72
Data d'iscrizione : 03.10.10
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