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INNO AI DIVERSAMENTE ABILI
4 partecipanti
Pagina 1 di 1
INNO AI DIVERSAMENTE ABILI
Inno ufficiale dell'associazione ONLUS "Il Centro del Sorriso", sita in San Severo (Fg). www.ilcentrodelsorriso.com
su Facebook ho ricevuto l'invito a diffondere questo inno!
FATE
GIRARE PER IL MONDO QUESTO INNO AFFINCHE' SI VENGA A CONOSCENZA DI
QUANTE PERSONE SPECIALI TROPPO SPESSO SI TENDE AD EMARGINARE NON
SAPENDO DELLA GRANDE RICCHEZZA CHE SI PRIVANO.
su Facebook ho ricevuto l'invito a diffondere questo inno!
FATE
GIRARE PER IL MONDO QUESTO INNO AFFINCHE' SI VENGA A CONOSCENZA DI
QUANTE PERSONE SPECIALI TROPPO SPESSO SI TENDE AD EMARGINARE NON
SAPENDO DELLA GRANDE RICCHEZZA CHE SI PRIVANO.
Ultima modifica di Maestra Gabriella il Lun Gen 05, 2015 10:58 pm - modificato 2 volte.
Re: INNO AI DIVERSAMENTE ABILI
Dal sito dell'associazione:
L'inno ai diversamente abili della regione Puglia dal titolo "Il Centro del Sorriso" è stato
composto dal M° Paolo Curatolo nell'anno 2000 in collaborazione con i
ragazzi diversamente abili del centro Diurno per Disabili del Comune di
San Severo.
na prima grande svolta nella storia dell'inno fu nel
maggio 2003 (anno Europeo delle persone diversamente abili) quando i
ragazzi del Centro Diurno del Comune di San Severo accompagnati al
pianoforte dal M° Paolo Curatolo lo presentarono a RAI-UNO.
Dopo questa apparizione l'inno con sempre maggiori
consensi fu presentato a Roma a Palazzo Barberini con il coro della
LUMSA e da una ragazza non vedente Michela Bisceglia (in arte Bianca
May), la quale si era già esibita al cospetto del Papa Giovanni Paolo
II nella giornata mondiale della gioventù del 2000 e al Jubil Music,
all'Ariston di San Remo nel programma su RAI-UNO condotto da
Federica Panicucci.
i consiglieri regionali, Francesco
Damone e Ignazio Zullo li' presenti, decisero di proporre una legge per
Istituzionalizzarlo. Il Presidente della commissione regionale della
Sanità, Dino Marino accolse la proposta di legge che unanimamente fu
votata dalla Giunta Vendola.(L.R. 1 dicembre 2003,n°24-comma 1 bis.)
In seguito l'associazione Nazionale dei Club U.N.E.S.C.O. decise di adottarlo a sua volta come inno per la pace e la solidarietà.
L'inno ai diversamente abili della regione Puglia dal titolo "Il Centro del Sorriso" è stato
composto dal M° Paolo Curatolo nell'anno 2000 in collaborazione con i
ragazzi diversamente abili del centro Diurno per Disabili del Comune di
San Severo.
na prima grande svolta nella storia dell'inno fu nel
maggio 2003 (anno Europeo delle persone diversamente abili) quando i
ragazzi del Centro Diurno del Comune di San Severo accompagnati al
pianoforte dal M° Paolo Curatolo lo presentarono a RAI-UNO.
Dopo questa apparizione l'inno con sempre maggiori
consensi fu presentato a Roma a Palazzo Barberini con il coro della
LUMSA e da una ragazza non vedente Michela Bisceglia (in arte Bianca
May), la quale si era già esibita al cospetto del Papa Giovanni Paolo
II nella giornata mondiale della gioventù del 2000 e al Jubil Music,
all'Ariston di San Remo nel programma su RAI-UNO condotto da
Federica Panicucci.
i consiglieri regionali, Francesco
Damone e Ignazio Zullo li' presenti, decisero di proporre una legge per
Istituzionalizzarlo. Il Presidente della commissione regionale della
Sanità, Dino Marino accolse la proposta di legge che unanimamente fu
votata dalla Giunta Vendola.(L.R. 1 dicembre 2003,n°24-comma 1 bis.)
In seguito l'associazione Nazionale dei Club U.N.E.S.C.O. decise di adottarlo a sua volta come inno per la pace e la solidarietà.
Re: INNO AI DIVERSAMENTE ABILI
è stupenda!
Io l'ho ascoltata già 5 volte in due giorni!
E' da pubblicizzarla e perchè no da farla imparare a scuola!
Io l'ho ascoltata già 5 volte in due giorni!
E' da pubblicizzarla e perchè no da farla imparare a scuola!
sabrina- Senior Member
- Numero di messaggi : 231
Data d'iscrizione : 11.12.08
Re: INNO AI DIVERSAMENTE ABILI
sabrina ha scritto:è stupenda!
Io l'ho ascoltata già 5 volte in due giorni!
E' da pubblicizzarla e perchè no da farla imparare a scuola!
è possibile trovare anche il testo ... chi è che fa una ricerca in tal senso????
Non vorrei essere ripetitiva , ma è un inno di una musicalità (per me) fantastica!
gabina- Advanced Member
- Numero di messaggi : 151
Data d'iscrizione : 20.11.08
Re: INNO AI DIVERSAMENTE ABILI
mentre cercavo le parole ho trovato questo articolo
giovedì 10 maggio 2007
NOI DIVERSAMENTE ABILI VITTIME DELLA DEMAGOGIA di Bruno Marchi
“la Repubblica” del 28 febbraio 2006
La decisione della Regione di dedicare un inno ai portatori di handicap è retorica e non può eludere ben altri problemi
Sono un “diversamente abile” (anche se fino a non molto tempo fa ero sicuro di essere un uomo). Cosa succede? La demagogia e la retorica si sono impossessate anche di chi ho votato alle ultime elezioni regionali, sin dalle primarie?
Con vivo sconcerto leggo che il 9 febbraio scorso la Regione Puglia, con una legge (la numero 3) ha aggiunto un comma (1bis) alla Legge Regionale del 1 dicembre 2003 n. 24 “Istituzione della giornata regionale del diversamente abile”. C’è scritto: “La Regione adotta l’inno ai diversamente abili di cui all’allegato 1 della presente legge e ne promuove la diffusione su tutto il territorio regionale.” Segue uno spartito musicale con tanto di testo (è pur sempre un inno!) il cui titolo è “Il centro del sorriso”.
Non ho idea di come sia la resa musicale (non so leggere la musica) e le poche parole vergate a mano lasciano intendere una certa tronfia retorica. Ma poco importa perché non è certo una recensione che voglio fare.
Non so chi sia l’autore e nemmeno da cosa origini questa discutibile iniziativa che va ad integrare l’altra, pure discutibile, iniziativa relativa alla istituzione della “giornata regionale del diversamente abile”. E’ probabile che sia un concorso o qualcosa del genere, ma poco importa anche questo aspetto perché di certo non sono qui per stigmatizzare la creatività e l’impegno di alcuni.
Ciò che mi preme comunicare è che credo sia necessario mettere da parte demagogia e retorica per andare alla sostanza dei problemi e, con riguardo a chi ha problemi fisici e/o psichici, alla sostanza delle difficoltà quotidiane che, molto spesso, generano discriminazione, sofferenza e reale diversità. Un esempio valga per tutti.
Non molto tempo fa, si era ancora nell’era Fitto, ho avuto modo di partecipare – per motivi professionali e in rappresentanza del Terzo Settore – ad un gruppo di lavoro in Regione che, sic (!), organizzava proprio la “Giornata Regionale del Diversamente Abile”. Già in quella sede segnalai che nei pressi del palazzo della Presidenza Regionale (per intenderci, quello sul Lungomare), laddove si svolgevano le riunioni, non c’era un parcheggio riservato a portatori di handicap. La volta successiva, ironia della sorte, mi multarono per divieto di sosta, non sapevo dove parcheggiare e il primo posto utile era davvero lontano. Ma non finisce qui.
Le riunioni si svolgevano in una saletta, nei pressi dell’ufficio del Presidente, in cima ad una erta scala che non aveva l’ombra di un corrimano. A dir poco tragicomico (visto il tema della riunione) per quelli che, in carrozzella o con difficoltà deambulatorie, tra i quali l’onorevole Antonio Guidi, dovevano arrampicarsi su per gli alti gradini. La settimana successiva ho personalmente vissuto una diaspora per i corridoi del Palazzo della Presidenza Regionale perché, dovendo raggiungere una certa sala, dove nel frattempo erano state dirottate le riunioni, ho dovuto mettere in allarme il personale della sicurezza e gli impiegati mendicando una chiave per avere accesso ad un banalissimo ascensore. Tra me e questa sala c’era uno scalone in marmo bianco, anche questo senza uno straccio di passamano.
E allora, di cosa stiamo parlando? Di problemi reali (quali sono le barriere architettoniche tuttora dominanti negli uffici pubblici o di pubblica utilità come, per esempio, le banche) o di canzoni e disegnini a tema per far felici (?) i “diversamente abili”, dando loro occasionali dolcetti farciti di demagogia e retorica? Non sarebbe meglio rimboccarsi le maniche e lavorare in silenzio piuttosto che, addirittura, cantare?
Un ultima cortesia, chiunque canterà quell’inno non lo faccia anche in mio nome. Grazie.
Pubblicato da Bruno Marchi a 14.25
http://brunomarchi.blogspot.com/2007/05/noi-diversamente-abili-vittime-della.html
giovedì 10 maggio 2007
NOI DIVERSAMENTE ABILI VITTIME DELLA DEMAGOGIA di Bruno Marchi
“la Repubblica” del 28 febbraio 2006
La decisione della Regione di dedicare un inno ai portatori di handicap è retorica e non può eludere ben altri problemi
Sono un “diversamente abile” (anche se fino a non molto tempo fa ero sicuro di essere un uomo). Cosa succede? La demagogia e la retorica si sono impossessate anche di chi ho votato alle ultime elezioni regionali, sin dalle primarie?
Con vivo sconcerto leggo che il 9 febbraio scorso la Regione Puglia, con una legge (la numero 3) ha aggiunto un comma (1bis) alla Legge Regionale del 1 dicembre 2003 n. 24 “Istituzione della giornata regionale del diversamente abile”. C’è scritto: “La Regione adotta l’inno ai diversamente abili di cui all’allegato 1 della presente legge e ne promuove la diffusione su tutto il territorio regionale.” Segue uno spartito musicale con tanto di testo (è pur sempre un inno!) il cui titolo è “Il centro del sorriso”.
Non ho idea di come sia la resa musicale (non so leggere la musica) e le poche parole vergate a mano lasciano intendere una certa tronfia retorica. Ma poco importa perché non è certo una recensione che voglio fare.
Non so chi sia l’autore e nemmeno da cosa origini questa discutibile iniziativa che va ad integrare l’altra, pure discutibile, iniziativa relativa alla istituzione della “giornata regionale del diversamente abile”. E’ probabile che sia un concorso o qualcosa del genere, ma poco importa anche questo aspetto perché di certo non sono qui per stigmatizzare la creatività e l’impegno di alcuni.
Ciò che mi preme comunicare è che credo sia necessario mettere da parte demagogia e retorica per andare alla sostanza dei problemi e, con riguardo a chi ha problemi fisici e/o psichici, alla sostanza delle difficoltà quotidiane che, molto spesso, generano discriminazione, sofferenza e reale diversità. Un esempio valga per tutti.
Non molto tempo fa, si era ancora nell’era Fitto, ho avuto modo di partecipare – per motivi professionali e in rappresentanza del Terzo Settore – ad un gruppo di lavoro in Regione che, sic (!), organizzava proprio la “Giornata Regionale del Diversamente Abile”. Già in quella sede segnalai che nei pressi del palazzo della Presidenza Regionale (per intenderci, quello sul Lungomare), laddove si svolgevano le riunioni, non c’era un parcheggio riservato a portatori di handicap. La volta successiva, ironia della sorte, mi multarono per divieto di sosta, non sapevo dove parcheggiare e il primo posto utile era davvero lontano. Ma non finisce qui.
Le riunioni si svolgevano in una saletta, nei pressi dell’ufficio del Presidente, in cima ad una erta scala che non aveva l’ombra di un corrimano. A dir poco tragicomico (visto il tema della riunione) per quelli che, in carrozzella o con difficoltà deambulatorie, tra i quali l’onorevole Antonio Guidi, dovevano arrampicarsi su per gli alti gradini. La settimana successiva ho personalmente vissuto una diaspora per i corridoi del Palazzo della Presidenza Regionale perché, dovendo raggiungere una certa sala, dove nel frattempo erano state dirottate le riunioni, ho dovuto mettere in allarme il personale della sicurezza e gli impiegati mendicando una chiave per avere accesso ad un banalissimo ascensore. Tra me e questa sala c’era uno scalone in marmo bianco, anche questo senza uno straccio di passamano.
E allora, di cosa stiamo parlando? Di problemi reali (quali sono le barriere architettoniche tuttora dominanti negli uffici pubblici o di pubblica utilità come, per esempio, le banche) o di canzoni e disegnini a tema per far felici (?) i “diversamente abili”, dando loro occasionali dolcetti farciti di demagogia e retorica? Non sarebbe meglio rimboccarsi le maniche e lavorare in silenzio piuttosto che, addirittura, cantare?
Un ultima cortesia, chiunque canterà quell’inno non lo faccia anche in mio nome. Grazie.
Pubblicato da Bruno Marchi a 14.25
http://brunomarchi.blogspot.com/2007/05/noi-diversamente-abili-vittime-della.html
kucy1- Millenium member
- Numero di messaggi : 576
Data d'iscrizione : 25.11.08
Re: INNO AI DIVERSAMENTE ABILI
Lettere
Repubblica — 03 marzo 2006 pagina 10 sezione: BARI
L' inno per i diversabili è solo pura demagogia Elena Modio Taranto Ho letto su "Repubblica Bari" il civilissimo intervento dello psicologo Bruno Marchi a proposito dell' inno ai diversamente abili adottato dalla Regione Puglia e condivido appieno le sue considerazioni. Sono madre di un giovane studente della Facoltà di Scienze Giuridiche dell' Università di Lecce che per muoversi utilizza una carrozzina. Nella sua città, Taranto, mio figlio non può accedere alla spiaggia, a molti cinema, ad uffici pubblici, allo stadio, non può prendere l' autobus o passeggiare. Molti Istituti scolastici superiori non sono accessibili o lo sono solo in parte. Potrei continuare a lungo. Lo lodiamo sempre per la sua serenità e la sua pazienza, sono tante le cose che vorrebbe e potrebbe fare ma che non gli sono permesse per la negligenza di tanti. Non pensavamo che, forse per tutto ciò, qualcuno pensasse di dedicargli un inno, iniziativa che ritengo demagogica e retorica. Anche noi, come il dottor Marchi, diciamo allora «chiunque canterà quell' inno non lo faccia, per cortesia, anche a nostro nome». Grazie. .
Repubblica — 03 marzo 2006 pagina 10 sezione: BARI
L' inno per i diversabili è solo pura demagogia Elena Modio Taranto Ho letto su "Repubblica Bari" il civilissimo intervento dello psicologo Bruno Marchi a proposito dell' inno ai diversamente abili adottato dalla Regione Puglia e condivido appieno le sue considerazioni. Sono madre di un giovane studente della Facoltà di Scienze Giuridiche dell' Università di Lecce che per muoversi utilizza una carrozzina. Nella sua città, Taranto, mio figlio non può accedere alla spiaggia, a molti cinema, ad uffici pubblici, allo stadio, non può prendere l' autobus o passeggiare. Molti Istituti scolastici superiori non sono accessibili o lo sono solo in parte. Potrei continuare a lungo. Lo lodiamo sempre per la sua serenità e la sua pazienza, sono tante le cose che vorrebbe e potrebbe fare ma che non gli sono permesse per la negligenza di tanti. Non pensavamo che, forse per tutto ciò, qualcuno pensasse di dedicargli un inno, iniziativa che ritengo demagogica e retorica. Anche noi, come il dottor Marchi, diciamo allora «chiunque canterà quell' inno non lo faccia, per cortesia, anche a nostro nome». Grazie. .
kucy1- Millenium member
- Numero di messaggi : 576
Data d'iscrizione : 25.11.08
Re: INNO AI DIVERSAMENTE ABILI
Che ci siano problemi di vita quotidianaper i diversamente abili nella società è purtroppo un dato di fatto, ma non per questo credo che un inno possa nuocere alla causa. E ve ne parla una che oltre ad insegnare sostegno , è anche figlia di un invalido che vive perennemente con le stampelle . E so benissimo i disagi che ha mio padre , a volte, nel muoversi nell'inciviltà della vita di tutti i giorni.
Ma io da quest'inno non mi sento ferita e nè ci vedo nulla di male:
- l'inno ha , a mio modestissimo parere, una bella melodia;
-mi ha dato emozionio ed è quello che cerco in ogni opera d'arte...
Un pò come quando canto l'inno d'Italia : sono fiera di cantarlo, perchè mi fa sentire parte di un Paese, ma non per questo dimentico tutte le brutture che , molte volte, ahimè ci sono.
Cordialmente
Sabrina
Ma io da quest'inno non mi sento ferita e nè ci vedo nulla di male:
- l'inno ha , a mio modestissimo parere, una bella melodia;
-mi ha dato emozionio ed è quello che cerco in ogni opera d'arte...
Un pò come quando canto l'inno d'Italia : sono fiera di cantarlo, perchè mi fa sentire parte di un Paese, ma non per questo dimentico tutte le brutture che , molte volte, ahimè ci sono.
Cordialmente
Sabrina
sabrina- Senior Member
- Numero di messaggi : 231
Data d'iscrizione : 11.12.08
Re: INNO AI DIVERSAMENTE ABILI
sabrina ha scritto:Che ci siano problemi di vita quotidianaper i diversamente abili nella società è purtroppo un dato di fatto, ma non per questo credo che un inno possa nuocere alla causa. E ve ne parla una che oltre ad insegnare sostegno , è anche figlia di un invalido che vive perennemente con le stampelle . E so benissimo i disagi che ha mio padre , a volte, nel muoversi nell'inciviltà della vita di tutti i giorni.
Ma io da quest'inno non mi sento ferita e nè ci vedo nulla di male:
- l'inno ha , a mio modestissimo parere, una bella melodia;
-mi ha dato emozionio ed è quello che cerco in ogni opera d'arte...
Un pò come quando canto l'inno d'Italia : sono fiera di cantarlo, perchè mi fa sentire parte di un Paese, ma non per questo dimentico tutte le brutture che , molte volte, ahimè ci sono.
Cordialmente
Sabrina
ti quoto in pieno, cara Sabrina. Capisco anche i due articoli di cui sopra, ma personalemte anche a me quest'inno piace molto.
gabina- Advanced Member
- Numero di messaggi : 151
Data d'iscrizione : 20.11.08
Re: INNO AI DIVERSAMENTE ABILI
Vi invito a votare il promo:
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,%5E0%5E176736,00.html#
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,%5E0%5E176736,00.html#
IL TETSO DELL'INNO
IL TESTO
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Stai con me fiore un po’ diverso
a cantare un inno per amar la vita
come in questo canto dove le parole
danno tanta gioia e vengono dal cuore
tolgono i confini e ci stringono vicini
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Se siamo fatti così è per dire al mondo
Vai vai destino di ogni uomo vai nel nord nel sud della terra
Vai vai destino di ogni uomo vai A dare di più al diverso
Stai con me che al mondo voglio dire
di stringerci la mano così come siamo
per una vita bella da essere vissuta
al centro di un sorriso come un paradiso
perché in fondo noi così esistiamo
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Se siamo fatti così è per dire al mondo
Vai destino di ogni uomo vai nel nord nel sud nella terra
Vai vai destino di ogni uomo vai a dare di più al diverso
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Stai con me fiore un po’ diverso
a cantare un inno per amar la vita
come in questo canto dove le parole
danno tanta gioia e vengono dal cuore
tolgono i confini e ci stringono vicini
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Se siamo fatti così è per dire al mondo
Vai vai destino di ogni uomo vai nel nord nel sud della terra
Vai vai destino di ogni uomo vai A dare di più al diverso
Stai con me che al mondo voglio dire
di stringerci la mano così come siamo
per una vita bella da essere vissuta
al centro di un sorriso come un paradiso
perché in fondo noi così esistiamo
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Perché perché così Noi siamo
Perché così Noi siamo uniti
Se siamo fatti così è per dire al mondo
Vai destino di ogni uomo vai nel nord nel sud nella terra
Vai vai destino di ogni uomo vai a dare di più al diverso
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