specialisti esterni-urgente

ciao ragazzi ho urgente bisogno di una vostra risposta. ma il fatto che il bambino frequenti o meno degli specialisti al di fuori della scuola può dipendere dall'insegnante di sostegno? cioè, è compito dell'insegnante di sostegno far sì che il bambino frequenti degli specialisti? o è compito dell'ins di sostegno far sì che il bambino riprenda a frequentare degli specialisti se ha smesso di farlo? non so se ho reso l'idea.

ragazzi x favore c'è qualcuno che possa rispondermi?

L'insegnate può segnalare determinati bisogni alla famiglia, ma si colloca solo a livello di suggerimento e indicazione. L'ultima decisione in merito spetta alla famiglia, in accordo con le figure medico-sanitarie e psicologiche di riferimento. Nel migliore dei casi - ma purtroppo non è così frequente! - Le figure legate all'ambito didattico, quelle di riferimento specialistico e la famiglia lavorano in modo collaborativo per definire insieme un piano educativo per l'alunno, in cui ogni figura di riferimento (educativo-diadttico e non) possa dare il proprio contributo a seconda delle specifiche professionalità.

Condivido in pieno quanto scritto da "andersen" e aggiungo anche che le migliori situazioni di recupero o comunque di significativi progressi nell'abilitazione-riabilitazione, le abbiamo proprio quando si realizza la possibilità di concordare un lavoro combinato e collegato tra foniatra, riabilitatori ed operatori della scuola. Non è il solito modo di dire, ma veramente è così.
Massimo Borghese

ciao forse non è chiaro ciò che ho chiesto.il bambino frequentava degli specialisti fino all'anno prima poi x motivi familiari ha smesso, anche xchè riscontrava un valido aiuto nell'insegnante di sostegno. ora, diminuite le ore di sostegno, gli insegnanti di classe di fronte alle difficoltà del bambino e all'insicurezza di un genitore(in merito alle potenzialità del bambino) piuttosto che rassicurare e e porre sempre il bambino in situazione di apprendimento(facilitando lo stesso) preferirebbero rimandarlo ad uno spececialista.non so so se ora è più chiaro. la domanda è: si deve far carico l'insegnante di sostegno di ciò quando condivide una linea d'intervento diversa?

Personalmente ribadisco quanto scritto sopra nell'affermare che ero d'accordo con quanto espresso da andersen, e cioè che "L'insegnante può segnalare determinati bisogni alla famiglia, ma si colloca solo a livello di suggerimento e indicazione. L'ultima decisione in merito spetta alla famiglia..."
Massimo Borghese

io mi chiedo se l'insegnante di sostegno debba sentirsi costretta a consigliare di inviare il bambino a uno specialista quando non condivide questa idea(dei docenti di classe)e quando tale idea è solo a copertura di una mancanza di adesione alle indicazioni dell'insegnante di sostegno e a un lavoro controproducente x il bambino. a che pro mandare il bambino da specialisti quando le mancanze sono degli insegnanti che non mettono il bambino in condizioni di apprendere? vi chiedo:l'insegnante di sostegno è obbligata a seguire gli incontri di classe con il genitore al quale si vuol dire di mandare il bambino dagli specialisti? (quando questo andrebbe a influire negativamente sull'autostima del bambino?

per favore mi potrebbe rispondere qualcuno?

certo che no, non puoi sentirti costretta a fare o consigliare un intervento che non reputi opportuno, la tua professionalità ti impone semmai di esporre alle tue colleghe ciò di cui sei convinta, anche se questo, forse, ti mette in difficoltà nei rapporti con loro. Io al posto tuo affronterei la cosa (prima dell' incontro con i genitori) con le altre insegnanti dicendo serenamente ciò che penso. gli incontri con i genitori credo tu debba farli per dovere contrattuale e devi, in quella sede ribadire la tua contrarietà ciao

ciao vane, grazie x aver capito xfettamente la situazione..io ho già ribadito la mia posizione ai colleghi e di tutta risposta ogni volta mi trovo in condizioni di dover rispondere a cose non esatte sul sostegno, sulla condizione del bambino ecc.ogni volta mi trovo a risolvere casini combinati da altri. anche in questo caso mi viene richiesta una partecipazione a colloqui quando non sono io a tirar fuori l'argomento di specialisti e quando invece credo che si debba rassicurare un genitore insicuro e fragile che trasmette ciò al figlio(intaccando così la dimensione dell'autostima) e quando penso che le vere strategie x aiutare un bambino dovrebbero essere trovate in classe da parte degli insegnanti di classe che hanno la maggior parte delle ore ( a fronte di 5-6 dell'insegnante di sostegno. ma quando neanche i consigli vengono ascoltati......cosa può fare di più l'insegnante di sostegno se non dispiacersi x il bambino?

vane o chi x te, volevo chiedere questo: c'è qualche normativa qualcosa a cui appellarmi x dimostrare che non sta all'insegnante di sostegno parlare di specialisti esterni?

purtroppo non sono in grado di fornirti alcuna normativa anche perchè non credo che ce ne siano. continua a percorrere la tua strada con coerenza rispetto ai tuoi pensieri. Se tu non credi ci sia bisogno dell' intervento esterno non devi sentirti costretta a consigliarlo; anche se, personalmente credo che gli specialisti esterni specie se si tratta di logopedisti o psicomotricisti possano solo aiutare ulteriormente ( ma è un mio pensiero forse ponderato rispetto alla mia esperienza attuale e dunque non conoscendo il tuo caso non voglio influenzarti). Comunque ribadisco che non devi consigliarlo se non lo reputi opportuno.baci