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SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
4 partecipanti
S.O.S SOSTEGNO :: STRATEGIE DI INTERVENTO ED ESERCIZI PER LA DIDATTICA SPECIALE :: ESERCIZI PER LA DIDATTICA SPECIALE :: Esercizi per l'autonomia personale
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SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
Schede da ritagliare :
http://www.activityvillage.co.uk/developing_fine_motor_skills.htm
http://www.activityvillage.co.uk/developing_fine_motor_skills.htm
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
INSEGNARE AD ALLACCIARE LE SCARPE:
Vi può essere utile quest'immagine da ingrandire e fotocopiare ed incollare su un cartoncino . Poi bucare dove sono disegnati i fori ed inserire dei lacci per le scarpe.
IN MODO DA REALIZZARE SENZA SPESE UN SUSSIDIO DIDATTICO :
Vi può essere utile quest'immagine da ingrandire e fotocopiare ed incollare su un cartoncino . Poi bucare dove sono disegnati i fori ed inserire dei lacci per le scarpe.
IN MODO DA REALIZZARE SENZA SPESE UN SUSSIDIO DIDATTICO :
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
Schede per allenarsi ad usare le forbici:
http://www.kinderprintables.com/2009/thanksgivingturkeycuttingpractice.pdf
http://www.kinderprintables.com/2009/squirrelcuttingpractice.pdf
http://www.kinderprintables.com/2009/treecuttingpractice.pdf
http://www.kinderprintables.com/fall/mrcheekscuttingsheet.gif
http://www.kinderprintables.com/2009/thanksgivingturkeycuttingpractice.pdf
http://www.kinderprintables.com/2009/squirrelcuttingpractice.pdf
http://www.kinderprintables.com/2009/treecuttingpractice.pdf
http://www.kinderprintables.com/fall/mrcheekscuttingsheet.gif
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
Dal libro "Autismo. Nuovi aspetti diagnostici e terapeutici", di M. Borghese, estraggo una parte del capitolo dedicato alla motricità globale e fine:
MOTRICITA’ GLOBALE E FINE
Una delle caratteristiche fondamentali (spesso evidenziata meno di quanto non lo siano altre alterazioni) della sindrome autistica, è la disprassia. E’ difficile trovare autistici che non abbiano una pur minima inadeguatezza della motricità globale e della motricità fine.
Spesso le anomalie comportamentali, le carenti o assenti capacità di codificazione verbale, coprono e rendono meno evidente questo aspetto basilare dell’autismo: la disprassia.
Se con il termine “prassia” si definisce un atto motorio finalizzato, la parola disprassia significherà l’inadeguatezza -più o meno spiccata- di tale abilità. E’ frequente, infatti, il riscontro di bambini che mostrano un livello cognitivo, percettivo, relazionale (soprattutto a trattamento già avviato) chiaramente superiore a quello espressivo verbale; al punto da configurare la classica situazione identificabile nella frase dei genitori che dicono: “sembra comprendere tutto ma la parola non gli esce dalla bocca…”. Evenienze come queste, possono essere riconducibili a deficit linguistici specifici, del tipo incapacità di codificazione, ma anche, e non sempre in alternativa, ma in aggiunta, a deficit di tipo prassico, come se, al di là della maggiore o minore capacità di codificazione, vi fosse un problema di attivazione motoria del messaggio in uscita, in una sorta di sfumato confine tra una patologia delle aree secondarie anteriori ed una patologia del primo motoneurone (come da definizione secondo il modello Poliakov Lurija).
E comunque, prescindendo da queste prime considerazioni di ordine interpretativo patogenetico delle disabilità verbali, vi è l’evidenza di un impaccio motorio globale e fine nella maggior parte dei soggetti con autismo.
L’una e l’altra premessa costituiscono motivi validi per rendere necessario l’inserimento di un programma di lavoro sul versante grossomotorio e finimotorio nella sindrome autistica.
Per motricità globale si intende quella relativa alla coordinazione dinamica generale, la cui valutazione permette l’osservazione degli automatismi di base e la capacità di concatenamento, così come gli aspetti percettivo-motori riguardanti il livello di percezione e conoscenza del proprio corpo, dell’organizzazione spaziale, e della strutturazione spazio-temporale.
Esercizi inseribili in questo contesto possono essere:
- salire e scendere le scale (prima, ad esempio, con un piede che raggiunge l’altro sullo stesso
gradino, poi con il classico procedere con un piede che va avanti all’altro),
- resistere alla spinta in avanti , all’indietro o laterale,
- saltare a piedi uniti o alternativamente sull’uno e poi sull’altro,
- successivamente abbinare la produzione di una sillaba al battito di un piede,
- giocare a muoversi in modalità quadrupedica ponendosi allo stesso livello del bambino con cui seguire dei percorsi (regolari e irregolari),
- rotolare a terra,
- aprire e chiudere le porte,
- infilare bene una giacca, quindi svestirla e riporla ben piegata a posto,
- lanciare palline verso un bersaglio posto ad alcuni metri di distanza…
Nell’ambito della motricità fine manuale (e sempre a titolo di esempio):
- appallottolare la carta,
- aprire e chiudere le mani a pugno,
- opporre il pollice alle altre dita,
- tagliare con le forbici; ad esempio far ritagliare due linee, poi lungo una linea, poi intorno ad una figura…,
- infilare perle, infilare pasta con buco inizialmente più grande poi progressivamente più piccolo, e prima con una mano poi con l’altra,
- lavarsi i denti,
- …
Il lavoro sulla motricità fine bucco-linguo-facciale è quello tradizionalmente visto come più specifico nell’ambito di un’attività logopedica. La maggior parte dei bambini autistici presenta una serie di inadeguatezze a livello delle funzioni bucco-linguo-facciali, che vanno da una riduzione significativa della mimica, alla scialorrea (perdita più o meno continua di saliva), ad una scarsa capacità di masticare e/o deglutire, oltre che, naturalmente, di articolare i fonemi.
Per chi si pone in un atteggiamento rimediativo nei confronti di questa necessità terapeutica, conta poco stabilire se tali inadeguatezze siano imputabili ad una scarsa stimolazione funzionale riferibile, ad esempio, a genitori iperprotettivi ed impauriti, o se la causa a monte sia un deficit neurologico di fondo. Tra l’altro, potrebbero essere valide e coesistere entrambe le ipotesi. Nell’uno come nell’altro caso, occorre che quanto prima si dia avvio ad un lavoro di rinforzo di tutte le funzioni facenti capo alla fisiologia bucco-linguo-facciale.
Ecco quindi la necessità di proporre esercizi tipo:
- soffiare (su candele, in palloncini, in strumenti a fiato…),
- leccare (far cercare con la lingua diversi sapori posti ai margini della bocca o porti per mezzo di spatola, cucchiaino…),
- masticare cibi di consistenza differente e sempre più impegnativa,
- imitare movimenti delle labbra, della lingua, del viso,
- produrre scoppi di aria (ponendo così le premesse per l’emissione di foni occlusivi),
- emettere suoni interrompendoli in modo parziale con la lingua, le labbra… (premesse per foni costrittivi),
- …
Massimo Borghese
MOTRICITA’ GLOBALE E FINE
Una delle caratteristiche fondamentali (spesso evidenziata meno di quanto non lo siano altre alterazioni) della sindrome autistica, è la disprassia. E’ difficile trovare autistici che non abbiano una pur minima inadeguatezza della motricità globale e della motricità fine.
Spesso le anomalie comportamentali, le carenti o assenti capacità di codificazione verbale, coprono e rendono meno evidente questo aspetto basilare dell’autismo: la disprassia.
Se con il termine “prassia” si definisce un atto motorio finalizzato, la parola disprassia significherà l’inadeguatezza -più o meno spiccata- di tale abilità. E’ frequente, infatti, il riscontro di bambini che mostrano un livello cognitivo, percettivo, relazionale (soprattutto a trattamento già avviato) chiaramente superiore a quello espressivo verbale; al punto da configurare la classica situazione identificabile nella frase dei genitori che dicono: “sembra comprendere tutto ma la parola non gli esce dalla bocca…”. Evenienze come queste, possono essere riconducibili a deficit linguistici specifici, del tipo incapacità di codificazione, ma anche, e non sempre in alternativa, ma in aggiunta, a deficit di tipo prassico, come se, al di là della maggiore o minore capacità di codificazione, vi fosse un problema di attivazione motoria del messaggio in uscita, in una sorta di sfumato confine tra una patologia delle aree secondarie anteriori ed una patologia del primo motoneurone (come da definizione secondo il modello Poliakov Lurija).
E comunque, prescindendo da queste prime considerazioni di ordine interpretativo patogenetico delle disabilità verbali, vi è l’evidenza di un impaccio motorio globale e fine nella maggior parte dei soggetti con autismo.
L’una e l’altra premessa costituiscono motivi validi per rendere necessario l’inserimento di un programma di lavoro sul versante grossomotorio e finimotorio nella sindrome autistica.
Per motricità globale si intende quella relativa alla coordinazione dinamica generale, la cui valutazione permette l’osservazione degli automatismi di base e la capacità di concatenamento, così come gli aspetti percettivo-motori riguardanti il livello di percezione e conoscenza del proprio corpo, dell’organizzazione spaziale, e della strutturazione spazio-temporale.
Esercizi inseribili in questo contesto possono essere:
- salire e scendere le scale (prima, ad esempio, con un piede che raggiunge l’altro sullo stesso
gradino, poi con il classico procedere con un piede che va avanti all’altro),
- resistere alla spinta in avanti , all’indietro o laterale,
- saltare a piedi uniti o alternativamente sull’uno e poi sull’altro,
- successivamente abbinare la produzione di una sillaba al battito di un piede,
- giocare a muoversi in modalità quadrupedica ponendosi allo stesso livello del bambino con cui seguire dei percorsi (regolari e irregolari),
- rotolare a terra,
- aprire e chiudere le porte,
- infilare bene una giacca, quindi svestirla e riporla ben piegata a posto,
- lanciare palline verso un bersaglio posto ad alcuni metri di distanza…
Nell’ambito della motricità fine manuale (e sempre a titolo di esempio):
- appallottolare la carta,
- aprire e chiudere le mani a pugno,
- opporre il pollice alle altre dita,
- tagliare con le forbici; ad esempio far ritagliare due linee, poi lungo una linea, poi intorno ad una figura…,
- infilare perle, infilare pasta con buco inizialmente più grande poi progressivamente più piccolo, e prima con una mano poi con l’altra,
- lavarsi i denti,
- …
Il lavoro sulla motricità fine bucco-linguo-facciale è quello tradizionalmente visto come più specifico nell’ambito di un’attività logopedica. La maggior parte dei bambini autistici presenta una serie di inadeguatezze a livello delle funzioni bucco-linguo-facciali, che vanno da una riduzione significativa della mimica, alla scialorrea (perdita più o meno continua di saliva), ad una scarsa capacità di masticare e/o deglutire, oltre che, naturalmente, di articolare i fonemi.
Per chi si pone in un atteggiamento rimediativo nei confronti di questa necessità terapeutica, conta poco stabilire se tali inadeguatezze siano imputabili ad una scarsa stimolazione funzionale riferibile, ad esempio, a genitori iperprotettivi ed impauriti, o se la causa a monte sia un deficit neurologico di fondo. Tra l’altro, potrebbero essere valide e coesistere entrambe le ipotesi. Nell’uno come nell’altro caso, occorre che quanto prima si dia avvio ad un lavoro di rinforzo di tutte le funzioni facenti capo alla fisiologia bucco-linguo-facciale.
Ecco quindi la necessità di proporre esercizi tipo:
- soffiare (su candele, in palloncini, in strumenti a fiato…),
- leccare (far cercare con la lingua diversi sapori posti ai margini della bocca o porti per mezzo di spatola, cucchiaino…),
- masticare cibi di consistenza differente e sempre più impegnativa,
- imitare movimenti delle labbra, della lingua, del viso,
- produrre scoppi di aria (ponendo così le premesse per l’emissione di foni occlusivi),
- emettere suoni interrompendoli in modo parziale con la lingua, le labbra… (premesse per foni costrittivi),
- …
Massimo Borghese
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
tracciare righe e ritagliare
http://www.positivelyautism.com/downloads_cuttingtracing.html
http://www.positivelyautism.com/downloads_cuttingtracing.html
Ultima modifica di leterbuck il Dom Nov 20, 2011 4:44 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : aggiunto commento al link)
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
Costruire le Sewing Cards è semplice: dopo aver creato le immagini, le ritagliate ed incollate su dei cartoncini spessi, le plastificate (per poterle utilizzare più e più volte! ), fate dei piccoli fori lungo il perimetro delle sagome ed infilate delle corde (stringhe colorate).
http://go2.wordpress.com/?id=725X1342&site=homemademamma.wordpress.com&url=http%3A%2F%2Fhomemademamma.files.wordpress.com%2F2009%2F01%2Fsewing-cardsppt1.pdf
http://www.abcteach.com/directory/fun_activities/crafts/sewing_cards/
http://go2.wordpress.com/?id=725X1342&site=homemademamma.wordpress.com&url=http%3A%2F%2Fhomemademamma.files.wordpress.com%2F2009%2F01%2Fsewing-cardsppt1.pdf
http://www.abcteach.com/directory/fun_activities/crafts/sewing_cards/
Ultima modifica di Maestra Gabriella il Sab Ott 20, 2012 7:03 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : reso link attivo)
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
altre SEWING CARD dal blog di homemademamma
http://homemademamma.files.wordpress.com/2009/01/sewing-cards-pasquappt.pdf
http://homemademamma.files.wordpress.com/2009/01/sewing-cards-pasquappt.pdf
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
INFILARE PERLE
Il primo passo consiste nel far infilare perle di legno o di plastica molto grosse, conun foro grande usando un cordino. Il cordino migliore è una stringa da scarponcinoin quanto ha già la punta plastificata che ne facilita l’inserimento nel foro.Le perle non necessariamente devono essere tonde: possono essere anche di varieforme e colori.All’inizio si lascerà libero il bambino di scegliere le perle che vuole, poi man mano siinseriranno regole di composizione, in modo da avviare anche lavori sui “ritmi” visivi(una perla rossa, una verde, una rossa, una verde).I passaggi di sviluppo consistono man mano nel diminuire sia la grandezza delleperle sia il calibro del foro sia di conseguenza lo spessore del filo.Molto utile è il filo da pesca che è robusto anche se sottile e con una buonaconsistenza, che facilita l’operazione di infilare senza ago.Quando si arriva all’uso dell’ago ricordare che esistono in commercio gli aghi daricamo a punta tonda, che non pungono le mani e hanno la cruna larga.Le perle da infilare si possono anche creare in proprio, secondo le indicazioni cheseguono.
COSTRUIRE PERLE
Realizzare le perle da infilare è una attività molto utile (sia di coordinamento oculomanualesia di motricità fine) e di grande soddisfazione estetica.Si usa il DAS bianco. Se si intendono realizzare perle rotonde, dopo aver lavorato lapasta se ne prende una piccola quantità e la si arrotola sotto il palmo della manocon un movimento rotatorio. Per fare perle più o meno uguali prelevare la pastausando un cucchiaino. Per forare le perle e farle asciugare in modo che rimanganorotonde, le si infila su spiedini di legno, facendo in modo che il foro sia più largodello spiedino (il DAS seccando rimpicciolisce e quindi si rischierebbe di non riuscirepiù ad estrarre le perle dallo spiedino). Poi lo spiedino viene posto in bilico su dueappoggi in modo che le perle non tocchino da nessuna parte.Quando sono asciutte, si possono colorare (sempre tenendole sullo spiedino). Usarei colori acrilici oppure aggiungere alla tempera il particolare additivo che le rendeequivalenti ai colori acrilici: in tal modo si ha un prodotto subito utilizzabile senzaulteriormente passare la vernice trasparente per fissare la tempera.Perle cilindriche si ottengono lavorando il DAS a lucignolo (cioè formando sotto lamano una “bisciolina” come per fare gli gnocchi). Poi si taglia con un coltellino e siprocede come sopra.
UTILIZZARE LE PERLE INFILATE
Una cosa da non fare mai è disperdere il lavoro del bambino. Quindi dopo averrealizzato le perle, averle decorate e infilate, occorre dare una destinazione a questolavoro. Può essere un regalo per una festa (ad esempio un regalo per San Valentinoalle compagne di classe), può essere una decorazione da appendere all’albero diNatale.Non importa se al momento il bambino sembra non dare importanza alla cosa.Siamo noi che dobbiamo costruire questa importanza, per ciò che lui fa e per ciò chelui è, agli occhi suoi e dei suoi compagni.
PRENDI LA MIRA
Ad una corda tesa vengono appesi alcuni oggetti sonori, ad esempio un grappolo dicampanellini, un campanaccio da mucca, un sonaglio per lattanti, ecc.Ciascun bambino deve tirare una palla di stracci contro uno degli oggetti cercando difarli suonare.Vince il bambino che in 10 tiri colpisce più volte. Si possono formare squadre ocoppie in modo da consentire al bambino in difficoltà di essere “compensato” daglialtri compagni.Si addestra sia l’occhio sia l’udito e contemporaneamente si esercita lacoordinazione occhio-mano per prendere la mira.
PESCA IL TAPPO
Con una bella collezione di tappi di sughero si può realizzare una interessanteesperienza di coordinamento oculo-manuale.Innanzi tutto occorre procurarsi dei tappi di sughero della dimensione adatta al tipodi prensione del bambino: se ha una manualità grossolana usare tappi più grossi(senza esagerare: devono poter essere afferrati dalla mano senza fatica), man manousare tappi più piccoli.Si parte con una bacinella riempita di acqua (non fino all’orlo) e vi si immergono unoo due tappi: il bambino deve afferrare i tappi.Inizialmente è libero di afferrare i tappi come vuole, poi gli si dà la consegna diafferrarli con la sola mano dominante, poi con la sola mano non dominante.Se abbiamo un bambino che non riesce a vincere la repulsione dell’acqua, possiamoproporgli di usare un colabrodo con il manico.Quando il bambino è bravo, si passa ad un recipiente più grande (tipo tinozza).Poi si può realizzare una gara con un altro bambino o al massimo con due. Sipossono colorare diversamente tappi di diverse dimensioni in modo che afferrarequelli più grandi (magari rossi) dia meno punti che afferrare quelli più piccoli (gialli).
COORDINAMENTO OCULO-MANUALE E MOTRICITA' FINE
Il coordinamento oculo-manuale costituisce condizione indispensabile per acquisirela capacità di scrivere e di disegnare. Va quindi esercitata la capacità di eseguirepercorsi complessi usando strumenti per scrivere (dalle dita sulla sabbia ai pennelliintinti di tempera).Il primo passo consiste nell’essere capaci di percepire questi percorsi e questo non èun compito inizialmente di natura visiva ma tattile, anzi: corporea.Infatti i percorsi (curvi, ondulati, a zig-zag, a occhiello dritto, a occhiello rovesciato,rettilinei, a cerchio, a ellisse, spirali, ecc.) vanno realizzati con il corpo in palestra.Poi si comincia a percepirli con le dita. Per questo occorrono dei materiali particolarima facili da realizzare.
LE TABELLE DEI PERCORSI
Occorrono delle schede di cartone da imballaggio piuttosto resistente. Su questeschede l’insegnante realizza con un pennarello grosso i vari percorsi che devonoessere sperimentati. Poi su tali percorsi viene incollata della corda o del cordoncino,in modo che al tatto risultino ben rilevati e percepibili. Il bambino deve seguire con ildito questi percorsi in modo da sentirli bene sotto le dita.Se il bambino è abbastanza abile, la corda si può farla incollare a lui, dopo averpreparato bene i pezzi e aiutandolo.Si può usare anche dello “sghembo” cioè quella fettuccia di cotone che si compra inmerceria e che si adatta meglio alle forme curve: dal punto di vista tattile è menoincisiva della corda e può sostituirla per una ripresa del lavoro.I percorsi possono anche essere preparati disegnandoli sulla carta vetrata e poiincollandoli sul cartone. Poiché la carta vetrata non evidenzia il punto di incrocio nel caso degli occhielli, è bene che l’insegnante faccia eseguire il movimento corretto al bambino quando gli fa seguire il percorso.
SCRIVERE SULLA SABBIA
Una cassettina bassa riempita di sabbia fine e pulita può costituire una utilissimabase di esercizio per riprodurre con il dito i percorsi che si sono sperimentati dalpunto di vista tattile con le esperienze precedenti.All’inizio guidare la mano del bambino e poi, man mano, ritrarre l’aiuto.
tratto da autismo33
Il primo passo consiste nel far infilare perle di legno o di plastica molto grosse, conun foro grande usando un cordino. Il cordino migliore è una stringa da scarponcinoin quanto ha già la punta plastificata che ne facilita l’inserimento nel foro.Le perle non necessariamente devono essere tonde: possono essere anche di varieforme e colori.All’inizio si lascerà libero il bambino di scegliere le perle che vuole, poi man mano siinseriranno regole di composizione, in modo da avviare anche lavori sui “ritmi” visivi(una perla rossa, una verde, una rossa, una verde).I passaggi di sviluppo consistono man mano nel diminuire sia la grandezza delleperle sia il calibro del foro sia di conseguenza lo spessore del filo.Molto utile è il filo da pesca che è robusto anche se sottile e con una buonaconsistenza, che facilita l’operazione di infilare senza ago.Quando si arriva all’uso dell’ago ricordare che esistono in commercio gli aghi daricamo a punta tonda, che non pungono le mani e hanno la cruna larga.Le perle da infilare si possono anche creare in proprio, secondo le indicazioni cheseguono.
COSTRUIRE PERLE
Realizzare le perle da infilare è una attività molto utile (sia di coordinamento oculomanualesia di motricità fine) e di grande soddisfazione estetica.Si usa il DAS bianco. Se si intendono realizzare perle rotonde, dopo aver lavorato lapasta se ne prende una piccola quantità e la si arrotola sotto il palmo della manocon un movimento rotatorio. Per fare perle più o meno uguali prelevare la pastausando un cucchiaino. Per forare le perle e farle asciugare in modo che rimanganorotonde, le si infila su spiedini di legno, facendo in modo che il foro sia più largodello spiedino (il DAS seccando rimpicciolisce e quindi si rischierebbe di non riuscirepiù ad estrarre le perle dallo spiedino). Poi lo spiedino viene posto in bilico su dueappoggi in modo che le perle non tocchino da nessuna parte.Quando sono asciutte, si possono colorare (sempre tenendole sullo spiedino). Usarei colori acrilici oppure aggiungere alla tempera il particolare additivo che le rendeequivalenti ai colori acrilici: in tal modo si ha un prodotto subito utilizzabile senzaulteriormente passare la vernice trasparente per fissare la tempera.Perle cilindriche si ottengono lavorando il DAS a lucignolo (cioè formando sotto lamano una “bisciolina” come per fare gli gnocchi). Poi si taglia con un coltellino e siprocede come sopra.
UTILIZZARE LE PERLE INFILATE
Una cosa da non fare mai è disperdere il lavoro del bambino. Quindi dopo averrealizzato le perle, averle decorate e infilate, occorre dare una destinazione a questolavoro. Può essere un regalo per una festa (ad esempio un regalo per San Valentinoalle compagne di classe), può essere una decorazione da appendere all’albero diNatale.Non importa se al momento il bambino sembra non dare importanza alla cosa.Siamo noi che dobbiamo costruire questa importanza, per ciò che lui fa e per ciò chelui è, agli occhi suoi e dei suoi compagni.
PRENDI LA MIRA
Ad una corda tesa vengono appesi alcuni oggetti sonori, ad esempio un grappolo dicampanellini, un campanaccio da mucca, un sonaglio per lattanti, ecc.Ciascun bambino deve tirare una palla di stracci contro uno degli oggetti cercando difarli suonare.Vince il bambino che in 10 tiri colpisce più volte. Si possono formare squadre ocoppie in modo da consentire al bambino in difficoltà di essere “compensato” daglialtri compagni.Si addestra sia l’occhio sia l’udito e contemporaneamente si esercita lacoordinazione occhio-mano per prendere la mira.
PESCA IL TAPPO
Con una bella collezione di tappi di sughero si può realizzare una interessanteesperienza di coordinamento oculo-manuale.Innanzi tutto occorre procurarsi dei tappi di sughero della dimensione adatta al tipodi prensione del bambino: se ha una manualità grossolana usare tappi più grossi(senza esagerare: devono poter essere afferrati dalla mano senza fatica), man manousare tappi più piccoli.Si parte con una bacinella riempita di acqua (non fino all’orlo) e vi si immergono unoo due tappi: il bambino deve afferrare i tappi.Inizialmente è libero di afferrare i tappi come vuole, poi gli si dà la consegna diafferrarli con la sola mano dominante, poi con la sola mano non dominante.Se abbiamo un bambino che non riesce a vincere la repulsione dell’acqua, possiamoproporgli di usare un colabrodo con il manico.Quando il bambino è bravo, si passa ad un recipiente più grande (tipo tinozza).Poi si può realizzare una gara con un altro bambino o al massimo con due. Sipossono colorare diversamente tappi di diverse dimensioni in modo che afferrarequelli più grandi (magari rossi) dia meno punti che afferrare quelli più piccoli (gialli).
COORDINAMENTO OCULO-MANUALE E MOTRICITA' FINE
Il coordinamento oculo-manuale costituisce condizione indispensabile per acquisirela capacità di scrivere e di disegnare. Va quindi esercitata la capacità di eseguirepercorsi complessi usando strumenti per scrivere (dalle dita sulla sabbia ai pennelliintinti di tempera).Il primo passo consiste nell’essere capaci di percepire questi percorsi e questo non èun compito inizialmente di natura visiva ma tattile, anzi: corporea.Infatti i percorsi (curvi, ondulati, a zig-zag, a occhiello dritto, a occhiello rovesciato,rettilinei, a cerchio, a ellisse, spirali, ecc.) vanno realizzati con il corpo in palestra.Poi si comincia a percepirli con le dita. Per questo occorrono dei materiali particolarima facili da realizzare.
LE TABELLE DEI PERCORSI
Occorrono delle schede di cartone da imballaggio piuttosto resistente. Su questeschede l’insegnante realizza con un pennarello grosso i vari percorsi che devonoessere sperimentati. Poi su tali percorsi viene incollata della corda o del cordoncino,in modo che al tatto risultino ben rilevati e percepibili. Il bambino deve seguire con ildito questi percorsi in modo da sentirli bene sotto le dita.Se il bambino è abbastanza abile, la corda si può farla incollare a lui, dopo averpreparato bene i pezzi e aiutandolo.Si può usare anche dello “sghembo” cioè quella fettuccia di cotone che si compra inmerceria e che si adatta meglio alle forme curve: dal punto di vista tattile è menoincisiva della corda e può sostituirla per una ripresa del lavoro.I percorsi possono anche essere preparati disegnandoli sulla carta vetrata e poiincollandoli sul cartone. Poiché la carta vetrata non evidenzia il punto di incrocio nel caso degli occhielli, è bene che l’insegnante faccia eseguire il movimento corretto al bambino quando gli fa seguire il percorso.
SCRIVERE SULLA SABBIA
Una cassettina bassa riempita di sabbia fine e pulita può costituire una utilissimabase di esercizio per riprodurre con il dito i percorsi che si sono sperimentati dalpunto di vista tattile con le esperienze precedenti.All’inizio guidare la mano del bambino e poi, man mano, ritrarre l’aiuto.
tratto da autismo33
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
http://www.infanziacaldogno.it/dett-articolo.html?id=6
il SEGNO GRAFICO
il SEGNO GRAFICO
Ultima modifica di Maestra Gabriella il Mer Set 26, 2012 6:03 pm - modificato 2 volte.
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
Progetto "Volo di Rondine" Ferrara Multiculturale, disabili
(attività applicate in questo caso con alunno down)
Attività strutturare per sviluppare la motricità grosso/fine e la coordinazione oculo-manuale:
http://www.ferraramulticulturale.it/disabili/allegati/Progetto%20A%20volo%20di%20rondine/attivita%20strutt.pdf
(attività applicate in questo caso con alunno down)
Attività strutturare per sviluppare la motricità grosso/fine e la coordinazione oculo-manuale:
http://www.ferraramulticulturale.it/disabili/allegati/Progetto%20A%20volo%20di%20rondine/attivita%20strutt.pdf
Ultima modifica di leterbuck il Dom Nov 20, 2011 4:46 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : aggiunto commento)
guardian angel- Millenium member
- Numero di messaggi : 3720
Data d'iscrizione : 29.09.10
Località : Toscana
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
So.Di.Linux 6X3 Software per esercitare la coordinazione oculo-manuale; consigliato per sc. infanzia
http://sodilinux.itd.cnr.it/sdl6x3/scheda.php?stile=cl&id=4321
Il gioco è ambientato in un circo ed ha l'obiettivo di esercitare il piccolo utente nella coordinazione oculo-manuale. L'utente dovrà muovere, attraverso l'uso del mouse, una sorta di catapulta per lanciare in aria due clowns e poi riprenderli senza farli cadere a terra (sempre utilizzando il mouse). Arrivati in cima allo schermo i clowns faranno scoppiare dei palloncini in movimento che fanno guadagnare punti. È possibile scegliere il livello di difficoltà che consiste nella presenza o assenza di barriere, anch'esse in movimento, tra i clowns e i palloncini.
Scaricabile dalla rete al seguente indirizzo:
http://www.newbreedsoftware.com/circus-linux/
http://sodilinux.itd.cnr.it/sdl6x3/scheda.php?stile=cl&id=4321
Il gioco è ambientato in un circo ed ha l'obiettivo di esercitare il piccolo utente nella coordinazione oculo-manuale. L'utente dovrà muovere, attraverso l'uso del mouse, una sorta di catapulta per lanciare in aria due clowns e poi riprenderli senza farli cadere a terra (sempre utilizzando il mouse). Arrivati in cima allo schermo i clowns faranno scoppiare dei palloncini in movimento che fanno guadagnare punti. È possibile scegliere il livello di difficoltà che consiste nella presenza o assenza di barriere, anch'esse in movimento, tra i clowns e i palloncini.
Scaricabile dalla rete al seguente indirizzo:
http://www.newbreedsoftware.com/circus-linux/
guardian angel- Millenium member
- Numero di messaggi : 3720
Data d'iscrizione : 29.09.10
Località : Toscana
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
Il travaso Montessoriano
Istruzioni e bibliografia di riferimento
http://spazioinwind.libero.it/nidoaxel/axel/travaso.htm
(esperienza pubblicata sulla rivista N°9 Anno XLVII "VITA DELL'INFANZIA" a cura dell'Opera Nazionale Montessori )
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Nota: nelle scorse settimane ho applicato queste ed altre attività similari negli interventi didattici con l'alunna autistica, ottenendo da parte sua molta attenzione ed impegno; ho iniziato lavorando con uno spruzzatore piccolo trasparente pieno a metà d'acqua, allenando in questo modo soprattutto la presa a pinza, ancora incerta..
le immagini prese da un blog:
http://www.equazioni.org/index.php/2010/07/09/giochiamo-con-i-travasi-con-acqua/
i travasi con materiali diversi dall'acqua:
http://www.equazioni.org/index.php/2010/02/16/giochiamo-ai-travasi/
Istruzioni e bibliografia di riferimento
http://spazioinwind.libero.it/nidoaxel/axel/travaso.htm
(esperienza pubblicata sulla rivista N°9 Anno XLVII "VITA DELL'INFANZIA" a cura dell'Opera Nazionale Montessori )
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Nota: nelle scorse settimane ho applicato queste ed altre attività similari negli interventi didattici con l'alunna autistica, ottenendo da parte sua molta attenzione ed impegno; ho iniziato lavorando con uno spruzzatore piccolo trasparente pieno a metà d'acqua, allenando in questo modo soprattutto la presa a pinza, ancora incerta..
le immagini prese da un blog:
http://www.equazioni.org/index.php/2010/07/09/giochiamo-con-i-travasi-con-acqua/
i travasi con materiali diversi dall'acqua:
http://www.equazioni.org/index.php/2010/02/16/giochiamo-ai-travasi/
guardian angel- Millenium member
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Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
Homescholing, dal blog 'equazioni' tante idee valide home-made per affinare la motricità fine:
pasta di sale
http://www.equazioni.org/index.php/2010/05/17/pasta-di-sale/
infilare la pasta:
http://www.equazioni.org/index.php/2011/01/05/giochiamo-ad-infilare-la-pasta/
i primi collages:
http://www.equazioni.org/index.php/2011/04/06/giocare-con-i-primi-collage/
ricetta per fare il didò in casa:
http://www.equazioni.org/index.php/2011/07/27/ricetta-per-fare-il-dido-in-casa/
(per altre idee visitare il blog)
pasta di sale
http://www.equazioni.org/index.php/2010/05/17/pasta-di-sale/
infilare la pasta:
http://www.equazioni.org/index.php/2011/01/05/giochiamo-ad-infilare-la-pasta/
i primi collages:
http://www.equazioni.org/index.php/2011/04/06/giocare-con-i-primi-collage/
ricetta per fare il didò in casa:
http://www.equazioni.org/index.php/2011/07/27/ricetta-per-fare-il-dido-in-casa/
(per altre idee visitare il blog)
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Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
Esercizi di motricità fine: disegnare con il sale
http://cioccomamma.blogspot.it/2012/08/esercizi-di-motricita-fine-disegnare.html
Esercizi di motricità fine: collane di cannucce
http://cioccomamma.blogspot.it/2012/08/esercizi-di-motricita-fine-collane-di.html
Esercizi di Motricità fine: chiodini
http://cioccomamma.blogspot.it/2012/07/esercizi-di-motricita-fine-chiodini.html
Esercizi di motricità fine: Telai da tessitura montessoriani
http://cioccomamma.blogspot.it/2012/06/esercizi-di-motricita-fine-telai-da.html
http://cioccomamma.blogspot.it/2012/08/esercizi-di-motricita-fine-disegnare.html
Esercizi di motricità fine: collane di cannucce
http://cioccomamma.blogspot.it/2012/08/esercizi-di-motricita-fine-collane-di.html
Esercizi di Motricità fine: chiodini
http://cioccomamma.blogspot.it/2012/07/esercizi-di-motricita-fine-chiodini.html
Esercizi di motricità fine: Telai da tessitura montessoriani
http://cioccomamma.blogspot.it/2012/06/esercizi-di-motricita-fine-telai-da.html
Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
http://ecolematernellefreinet.over-blog.com/pages/Motricite_fine-1087134.html
Attività varie
Attività varie
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Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
https://dl.dropbox.com/u/66493184/Motricit%C3%A0Fine_Soldini.pdf
tanti consigli utilissimi:
ESERCIZI PER LA MOTRICITÀ FINE DELLA MANO
a cura di Loredana Soldini (loredana.soldini@tiscali.it)
AED
tanti consigli utilissimi:
ESERCIZI PER LA MOTRICITÀ FINE DELLA MANO
a cura di Loredana Soldini (loredana.soldini@tiscali.it)
AED
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Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
http://www.rossellagrenci.com/2012/01/video-con-esercizi-per-la-motricita-fine-delle-mani/
Un video di Rossella Grenci per esercitare la motricità fine delle mani
Un video di Rossella Grenci per esercitare la motricità fine delle mani
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Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
http://vitautismo.wordpress.com/tag/motricita-fine/
Vi allego un file pdf contenente una serie di attività ed esercizi per la motricità, la manualità, l’equilibrio, allacciarsi le scarpe ecc. Si ringrazia Ippocrates.it per la concessione.
(cliccare sul titolo alla base dell'articolo, per scaricare il file)
Vi allego un file pdf contenente una serie di attività ed esercizi per la motricità, la manualità, l’equilibrio, allacciarsi le scarpe ecc. Si ringrazia Ippocrates.it per la concessione.
(cliccare sul titolo alla base dell'articolo, per scaricare il file)
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Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
https://dl.dropbox.com/u/66493184/Prevenire_disgrafia.pdf
PREVENIRE LA DISGRAFIA
ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE ALLA SCRITTURA
Prof.Venturelli
Dal gesto alla scrittura, ed.Mursia
PREVENIRE LA DISGRAFIA
ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE ALLA SCRITTURA
Prof.Venturelli
Dal gesto alla scrittura, ed.Mursia
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Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
http://www.prekinders.com/fine-motor-skills/
(in inglese, ma le attività sono di facile decodifica)
Fine Motor Skills
(in inglese, ma le attività sono di facile decodifica)
Fine Motor Skills
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Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
http://disprassia.org/node/31
Astuzie per facilitare la vestizione e la svestizione
Astuzie per facilitare la vestizione e la svestizione
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Re: SVILUPPARE LA MOTRICITA' FINE
http://it.paperblog.com/attivita-di-vita-pratica-aprire-e-chiudere-barattolini-614369/
raccorta di post "Vita pratica"
(cliccare su download)
raccorta di post "Vita pratica"
(cliccare su download)
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