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Dislessia Infantile, come si riconosce?
5 partecipanti
Pagina 1 di 1
Dislessia Infantile, come si riconosce?
Ciao Dottoressa potrebbe aiutarmi in merito alla dislessia? Lavoro nella scuola dell'infanzia e vorrei sapere tutti i possibili segnali per riconoscere la dislessia in bambini così piccoli. ci sono dei segnali per capire se un bambino avrà problemi di questo tipo? grazie
Ultima modifica di leterbuck il Mar Nov 01, 2011 10:42 am - modificato 2 volte. (Motivazione : titolo minuscolo e ampliato per la ricerca)
michy81- Nuovo member
- Numero di messaggi : 3
Data d'iscrizione : 11.11.09
ciao michy
ti ringrazio per questa interessantissima domanda e per l'opportunità che mi dai di scriere a proposito di questo argomento che mi sta molto a cuore...Parto da una necessaria premessa che probabilmente già saprai: si parla di dislessia e più in generale di disturbi specifici di apprendimento quando c'è una difficoltà significativa (con questo si intende che i risultati ottenuti dal bambino in test standardizzati si devono collocare al di sotto di un certo livello rispetto alla media altrimenti non è definibile disturbo ma solo difficoltà), inoltre è fondamentale tenere a mente che per parlare di dislessia deve esserci un quoziente intellettivo adeguato, non devono esserci disturbi neuromotori o sensoriali,disturbi psicopatologici (pre-esistenti, e il bambino deve aver avuto adeguate opportunità di apprendimento.
Quseti dati possono già aiutarti, nel senso che un bambino che presenta difficoltà alla materna con l'apprendimento dei pre-requisiti ma che ha un ritardo mentale anche lieve,un deficit dell'attenzione, o un disturbo sensoriale (ad esempio un bambino con ipoacusia anche lieve) non potrà essere sicuramente in futuro diagnosticato come dislessico, poichè le sue difficoltà derivano da altri fattori non specifici.
Parliamo ora della materna.E' possibile già alla scuola materna e in prima elementare osservare degli elementi che possono considerarsi "indici di rischio", per cui un bambino che possiede tali difficoltà avrà maggiori probabilità di sviluppare un disturbo di apprendimento. Tali fattori sono: difficoltà nell'ambito fonologico (ad esempio marcate difficoltà a pronunciare correttamente i suoni delle parole, linguaggio poco comprensibile), mancata acquisizione di alcune fondamentali abilità metafonologiche (queste in particolare ultimamente sono state indiocate come maggiori indici di rischio e pre requisiti assolutamente necessari)soprattutto metafonologia globale (riconoscere sillaba iniziale o finale di una parola,riconoscere le rime,indicare parole che iniziano con la stessa sillaba,fare compiti di manipolazione mentale dei suoni delle parole come segmetarle o ricomporle),difficoltà di comprensione verbale soprattutto sintattica,difficoltà evidenti di tipo visuo-spaziale e nella rappresentazione grafica, difficoltà narrative. Questi sono gli elementi più importanti e già osservando bambini con queste particolari difficoltà si potrebbe intervenire all'interno della classe anche con lavori in piccoli gruppi sui suoni,suula corretta discriminazione e produzione, sulla metafonologia,sulla narrazione.
Ci sarebbe molto altro da dire ma mi fermo qui, cosi se vorrai potrai chiedere qualcos'altro in particolare.
Spero di esserti stata utile
Quseti dati possono già aiutarti, nel senso che un bambino che presenta difficoltà alla materna con l'apprendimento dei pre-requisiti ma che ha un ritardo mentale anche lieve,un deficit dell'attenzione, o un disturbo sensoriale (ad esempio un bambino con ipoacusia anche lieve) non potrà essere sicuramente in futuro diagnosticato come dislessico, poichè le sue difficoltà derivano da altri fattori non specifici.
Parliamo ora della materna.E' possibile già alla scuola materna e in prima elementare osservare degli elementi che possono considerarsi "indici di rischio", per cui un bambino che possiede tali difficoltà avrà maggiori probabilità di sviluppare un disturbo di apprendimento. Tali fattori sono: difficoltà nell'ambito fonologico (ad esempio marcate difficoltà a pronunciare correttamente i suoni delle parole, linguaggio poco comprensibile), mancata acquisizione di alcune fondamentali abilità metafonologiche (queste in particolare ultimamente sono state indiocate come maggiori indici di rischio e pre requisiti assolutamente necessari)soprattutto metafonologia globale (riconoscere sillaba iniziale o finale di una parola,riconoscere le rime,indicare parole che iniziano con la stessa sillaba,fare compiti di manipolazione mentale dei suoni delle parole come segmetarle o ricomporle),difficoltà di comprensione verbale soprattutto sintattica,difficoltà evidenti di tipo visuo-spaziale e nella rappresentazione grafica, difficoltà narrative. Questi sono gli elementi più importanti e già osservando bambini con queste particolari difficoltà si potrebbe intervenire all'interno della classe anche con lavori in piccoli gruppi sui suoni,suula corretta discriminazione e produzione, sulla metafonologia,sulla narrazione.
Ci sarebbe molto altro da dire ma mi fermo qui, cosi se vorrai potrai chiedere qualcos'altro in particolare.
Spero di esserti stata utile
Re: Dislessia Infantile, come si riconosce?
Grazie mille per la tempestività e per questo chiarimento.
michy81- Nuovo member
- Numero di messaggi : 3
Data d'iscrizione : 11.11.09
Re: Dislessia Infantile, come si riconosce?
Gent.ma dottoressa Erika: ma come possiamo fare per fare gli screening a scuola? da noi non si sono MAI fatti!!!
sabrina- Senior Member
- Numero di messaggi : 231
Data d'iscrizione : 11.12.08
Re: Dislessia Infantile, come si riconosce?
premetto che dal punto di vista della scuola non sono ben informata per quanto riguarda come richiedre o come approvare progetti di screening e formazione...ti posso dire come mi muovo io insieme ad altri terapisti..
generalmente all'inizio dell'anno scolastico proponiamo dei progetti nelle scuole che possono essere di diverso tipo:informativi,cioè dare una serie di nozioni fondamentali su alcuni disturbi, formativi cioè dare una serie di indicazioni su come riconoscere un dosturbo e quali attività proporre, e screening più formazione. In quest0ultimo caso si va in alcune classi generalmente ultima materna e prima elementare e si fanno una serie di test per individuare bambini più o meno a rischio,quindi si fa formazione agli insegnanti su quali soono gli indici di rischio,quale prova si sono utilizzate,come intervenire su quei bambini individuati (ad esempio se è meglio proporre attività sul linguaggio, sulla metafonologia, sull'attenzione,sulla memoria,ecc.)e si fa un controllo a fine anno scolastico per monitorare l'evoluzione dei bambini.Quseti progetti ovviamente se sono proposti da ASL sono spesso gratuiti per la scuola perchè finanziati dalla ASL, dal comune o non so bene da chi...altrimenti vengono proposti con dei costi ed è la scuola che nel momento in cui si approva il POF deve valutare,in base alle esigenze formative e alle risorse economiche, se si possono accettare tali progetti e con quali modalità (ad esempio c'è chi accetta solo formazione per un tipo di disturbo, chi solo lo screening..).
Tu in quale città lavori? purtroppo non posso darti informazioni precise per quel che riguarda la scuola perchè io ovviamente so come funziona la presentazione e l'organizzazione dall'esterno, però puoi provare a chiedere alla tua referente o comunque informarti se nel POF è stato inserito qualche progetto del genere e nel caso non ci sia, se la richiesta parte da più persone all'interno della scuola, potete proporlo voi e trovare un centro che è in grado di farlo..
generalmente all'inizio dell'anno scolastico proponiamo dei progetti nelle scuole che possono essere di diverso tipo:informativi,cioè dare una serie di nozioni fondamentali su alcuni disturbi, formativi cioè dare una serie di indicazioni su come riconoscere un dosturbo e quali attività proporre, e screening più formazione. In quest0ultimo caso si va in alcune classi generalmente ultima materna e prima elementare e si fanno una serie di test per individuare bambini più o meno a rischio,quindi si fa formazione agli insegnanti su quali soono gli indici di rischio,quale prova si sono utilizzate,come intervenire su quei bambini individuati (ad esempio se è meglio proporre attività sul linguaggio, sulla metafonologia, sull'attenzione,sulla memoria,ecc.)e si fa un controllo a fine anno scolastico per monitorare l'evoluzione dei bambini.Quseti progetti ovviamente se sono proposti da ASL sono spesso gratuiti per la scuola perchè finanziati dalla ASL, dal comune o non so bene da chi...altrimenti vengono proposti con dei costi ed è la scuola che nel momento in cui si approva il POF deve valutare,in base alle esigenze formative e alle risorse economiche, se si possono accettare tali progetti e con quali modalità (ad esempio c'è chi accetta solo formazione per un tipo di disturbo, chi solo lo screening..).
Tu in quale città lavori? purtroppo non posso darti informazioni precise per quel che riguarda la scuola perchè io ovviamente so come funziona la presentazione e l'organizzazione dall'esterno, però puoi provare a chiedere alla tua referente o comunque informarti se nel POF è stato inserito qualche progetto del genere e nel caso non ci sia, se la richiesta parte da più persone all'interno della scuola, potete proporlo voi e trovare un centro che è in grado di farlo..
Re: Dislessia Infantile, come si riconosce?
Mi sono laureata con una tesi sui giochi linguistici e, anche se non in maniera molto approfondita, ho tattato anche il discorso sulla competenza metafonologica. Personalmente ritengo più utile fare, con i bambini dell'ultimo anno di scuola dell'ifanzia, un percorso sullo sviluppo di tale consapevolezza che non la preparione alla prima con l'insegnamento delle lettere e delle parole...come speso invece vedo fare.
Ho unasezione i bambini di 4 e 5 anni e nel mio piccolo sto cercando di abituarli agiocare con le parole. siamo partiti dal proprio nome, lo abbiamo diviso facendo le battute con le mani e associandoci i salti, ho iniziato a cercare le rime e per fare la fila chiamo i bambini pronunciando la prima sillaba del nome.
Se voi, e la Dottoressa, avete altri suggerimenti mi fa piacere confrontarmi
ciao
Ho unasezione i bambini di 4 e 5 anni e nel mio piccolo sto cercando di abituarli agiocare con le parole. siamo partiti dal proprio nome, lo abbiamo diviso facendo le battute con le mani e associandoci i salti, ho iniziato a cercare le rime e per fare la fila chiamo i bambini pronunciando la prima sillaba del nome.
Se voi, e la Dottoressa, avete altri suggerimenti mi fa piacere confrontarmi
ciao
chica- Advanced Member
- Numero di messaggi : 143
Data d'iscrizione : 17.05.09
Re: Dislessia Infantile, come si riconosce?
Salve Dottoressa sono mamma di un bambino di 10 anni, all'età di 6 anni ha perso il papà e lì sono iniziati i problemi anche a scuola (premetto che è in cura da uno psicologo). Le maestre mi hanno sempre detto che non riesce a stare molto attento, per loro è come se avesse un disturbo dell'attenzione ed è molto vivace....da questa estate mi sono informata sulla dislessia e credo che mi figlio sia dislessico perchè legge lentamente e spesso legge una parola per un'altra, ha difficoltà ad imparare le tabelline, scrive male e storto( non riesce a stare nel rigo), non riesce a farsi e lacci. A chi dovrei rivolgermi?
Mary84- Nuovo member
- Numero di messaggi : 1
Data d'iscrizione : 03.09.13
Re: Dislessia Infantile, come si riconosce?
Buongiorno
leggendo quello che ha scritto e le difficoltà osservate le suggerirei di svolgere una valutazione.
Per fare diagnosi di dislessia, così come per altri disturbi, non basta la valutazione logopedica ma serve una valutazione approfondita di tutti gli apprendimenti, degli aspetti linguistici, dell'attenzione e cognitivi. Questo perchè la dislessia, come la disortografia e la discalculia, sono disturbi specifici dell'apprendimento, quindi per effettuare diagnosi devono essere presenti indici ben definiti e precisi risultati ai test, ad esempio si parla di dislessia solo in bambini con quoziente intellettivo nella norma e senza altri disturbi associati (ad esempio se c'è un importante difficoltà di attenzione o iperattività il disturbo non può essere definito specifico ma potrebbe trattarsi di un disturbo dell'apprendimento secondario al disturbo di attenzione).
Le consiglio quindi di rivolgersi ad un centro o ad uno studio in cui siano presenti figure che si occupano di tale valutazione, cioè logopedista e psicologo ad indirizzo neuropsicologico o neuropsicologo.
Il percorso prevede anche una visita neuropsichiatrica, è il neuropsichiatra infatti che vede il bambino, prende visione delle valutazioni fatte e convalida la diagnosi.
Consiglio sempre a tutte le mamme di informarsi sulle qualifiche e sulle specializzazione delle persone a cui si rivolgono. Spesso infatti c'è molta confusione in questo ambito, come dire tutti fanno un pò di tutto, quindi si trova lo psicologo psicoterapeuta che fa anche valutazioni cognitive, il neuropsicomotricista che fa i test sull'apprendimento o anche lo stesso logopedista che svolge il proprio lavoro autonomamente ma senza rimandare ad una lavoro di equipe, mentre l' interdisciplinarietà è richiesta per altro dalla legge per effettuare diagnosi.
Un saluto
leggendo quello che ha scritto e le difficoltà osservate le suggerirei di svolgere una valutazione.
Per fare diagnosi di dislessia, così come per altri disturbi, non basta la valutazione logopedica ma serve una valutazione approfondita di tutti gli apprendimenti, degli aspetti linguistici, dell'attenzione e cognitivi. Questo perchè la dislessia, come la disortografia e la discalculia, sono disturbi specifici dell'apprendimento, quindi per effettuare diagnosi devono essere presenti indici ben definiti e precisi risultati ai test, ad esempio si parla di dislessia solo in bambini con quoziente intellettivo nella norma e senza altri disturbi associati (ad esempio se c'è un importante difficoltà di attenzione o iperattività il disturbo non può essere definito specifico ma potrebbe trattarsi di un disturbo dell'apprendimento secondario al disturbo di attenzione).
Le consiglio quindi di rivolgersi ad un centro o ad uno studio in cui siano presenti figure che si occupano di tale valutazione, cioè logopedista e psicologo ad indirizzo neuropsicologico o neuropsicologo.
Il percorso prevede anche una visita neuropsichiatrica, è il neuropsichiatra infatti che vede il bambino, prende visione delle valutazioni fatte e convalida la diagnosi.
Consiglio sempre a tutte le mamme di informarsi sulle qualifiche e sulle specializzazione delle persone a cui si rivolgono. Spesso infatti c'è molta confusione in questo ambito, come dire tutti fanno un pò di tutto, quindi si trova lo psicologo psicoterapeuta che fa anche valutazioni cognitive, il neuropsicomotricista che fa i test sull'apprendimento o anche lo stesso logopedista che svolge il proprio lavoro autonomamente ma senza rimandare ad una lavoro di equipe, mentre l' interdisciplinarietà è richiesta per altro dalla legge per effettuare diagnosi.
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