Bambino con disturbo generalizzato dello sviluppo

Ciao a tutti,
da circa 13 giorni mi hanno affidato il sostegno su un bambino di prima elementare con disturbo generalizzato dello sviluppo, e sono un po' in difficoltà. L'alunno è in gamba, non ha problemi a leggere le prime sillabe, scrive bene, è un pò disordinato, ma nulla di preoccupante, capisce la consegna dei compiti. Il problema sta nel comportamento, non accetta lo sbaglio, di fronte all'errore fa i capricci, bisogna tranquillizzarlo per aiutarlo a finire il compito. Se la maestra va più veloce e lui non ce la fa, si arrabbia...Se sbaglia dà la colpa ad agenti estreni (matita che non funziona, rumore etc)... Si distrae facilmente con tutto quello che c'è sul banco e se ha delle forti capacità in alcune materie, trova invece difficoltà nei "piccoli" compiti come colorare...in quel caso serve un'attenzione e una concentrazione che lui perde facilmente...I genitori sostengono che i suoi capricci derivano dal fatto che si è sentito sempre "diverso" rispetto agli altri e ora vuole mettercela tutta e non rimanere indietro.

Come comportarsi? segue ovviamente la programmazione della classe, la mamma mi ha chiesto di non sedermi vicino (giustamente) per renderlo autonomo. Come agire sul comportamento? come sull'attenzione?

Edy80 ha scritto:

Come comportarsi? segue ovviamente la programmazione della classe, la mamma mi ha chiesto di non sedermi  vicino (giustamente) per renderlo autonomo. Come agire sul comportamento? come sull'attenzione?

..hai provato a progettare un intervento didattico mirato al potenziamento dell'autostima? anche in forma molto semplice, per iniziare, con approvazione, molti incoraggiamenti, rinforzi, premi..? forse potresti cominciare da qui: da ciò che descrivi sembra un bambino che non tollera frustrazioni e al contempo con evidente 'ansia da prestazioni'..  

...altra cosa, non sono i genitori che devono suggerire la postazione dell'insegnante in classe, ma dovresti essere tu, insieme ai colleghi, a decidere la strategia migliore per l'alunno che, specie all'inizio della vostra reciproca conoscenza, può non essere rigidamente impostata in un modo anzichè in un altro: è necessario conoscere, approfondire e valutare e questo richiede tempo; l'autonomia non si favorisce, voglio dire, stando lontano fisicamente dal bambino, ma agendo sul potenziamento educativo-didattico degli ambiti maggiormente sviluppati dei nostri alunni, insegnando loro 'come' svolgere in modo adeguato le attività, fintanto che non dimostreranno di essere diventati così 'esperti' da poter lavorare da soli, autonomamente!

Grazie per la tua risposta! Si ho provato con rinforzi ed incoraggiamenti...Ed a tranquillizzarlo davanti allo sbaglio...In seguito a un'attenta osservazione ho cambiato anche il suo compagno di banco, e questo ha portato dei miglioramenti sia sul comportamento che sull'esecuzione del compito. Rimane la sua forte ansia da prestazione, e una capacità di attenzione a volte labile...Ma ovviamente gli obiettivi da raggiungere sono a lungo termine.

La mamma mi ha descritto la giornata del bambino e mi ha dato dei consigli, ma hai ragione tu...bisogna guidare l'alunno verso l'autonomia...La scelta del metodo più appropriato per interagire con l'alunno dipende da quello che riesce a capire, a percepire l'insegnante quando si trova in classe!

.. tranquilla, sono sicura che a breve tutto si sistemerà.. ti faccio tanti in bocca al lupo, a te e al piccolo!!   e se hai bisogno, non esitare a chiedere!!  

Ciao condivido risposte precedenti.io consiglio anche di non affidarsi totalmente alle osservazioni/indicazioni dei genitori.anche se fatte in modo adeguato sono comunque condizionate da numerosi fattori.e lo dico da educatore e genitore.prendi tempo per osservare e capire.certe volte come hai già sperimentato serve intervenire su piccoli particolari all'interno del contesto(es.aiuta anche altri suoi compagni)ciao