pdp o pei? E' un alunno con sostegno o solo dsa?

Abbiamo in classe un alunno con evidenti tratti disprassici e discalculici, seguito da cinque anni da un centro riabilitativo, che non ci ha mai rilasciato alcuna diagnosi a proposito.
Dopo varie richieste l'anno scorso le insegnanti di classe hanno ottenuto una "certificazione", nella quale non erano inseriti nè codici, nè diagnosi funzionale.
A Giugno 2012 è stata redatta una nuova diagnosi, dallo stesso centro, recante un doppio codice, uno per la disgrafia, l'altro per lo stato di ansia.

Volevo capire se:

1) E' previsto, diciamo, in automatico che con il doppio codice, di cui uno che non riguarda i disturbi da dsa cioè il disturbo emotivo di tipo ansioso, si ottenga il sostegno? (Ormai siamo in Quarta elementare e le maestre hanno adottato tutte le strategie possibili per migliorare qualitativamente l'apprendimento dell'alunno,ma riteniamo forse sia il caso che sia supportato maggiormente allle scuole medie) e quale è la norma di legge nello specifico che lo determina?

2) Può un centro riabilitativo, che non sia la ASL di appartenenza, rilasciare tale diagnosi funzionale e come ci dobbiamo comportare noi docenti? Nella legge 170 si parla di Asl che certifica il dsa.

Ciao, per quanto riguarda il quesito n° 1: innanzitutto con una diagnosi di DSA
( disgrafia) non si ha insegnante di sostegno, ma voi insegnanti dovete redigere un PDP ed effettuare una didattica personalizzata ed individualizzata (non sono la stessa cosa)... e lo stesso dovrà fare la scuola secondaria di primo grado...

Per quanto riguarda la domanda 2: nell'accordo stato - regioni del luglio 2012 si parla di ASL, ma anche di Centri accreditati, quindi un centro privato può rilasciare la diagnosi. L' importante che la diagnosi sia redatta da un'equipe multidisciplinare che comprenda psicologo, logopedista, neuropsichiatra infantile. I genitori dovrebbero verificare se questo centro riabilitativo ha i requisiti richiesti.. è nel loro interesse. Spero di essere stata chiara, buon lavoro M.Mariangela

Chiedo scusa, ma ho dimenticato un passaggio: per quanto riguarda il disturbo emotivo di tipo ansioso... verificate attraverso il codice qual è la sua classificazione diagnostica e se può essere attribuito all'elenco delle disabilità della legge 104. Solo se così fosse l'alunno potrebbe accedere alla possibilità di avere l'insegnante di sostegno... ma che diagnosi funzionale è se non ci sono indicazioni? Ri - Ciao M. Mariangela

Infatti, non è una diagnosi funzionale ma solo un 'pezzo di carta' che certifica il disturbo di scrittura e l'ansia.......il centro non vuole dare il sostegno, certamente sotto richiesta della famiglia; le insegnanti hanno provveduto a compilare il pdp ma sta di fatto, secondo me che faccio sostegno, che in presenza del codice per lo stato ansioso scatterebbe subito il sostegno.....non a caso, ricordo benissimo, che oramai due anni fa, quando i dsa vennero privati del sostegno, in casi in cui gli alunni da soli veramente non ce l'avrebbero fatta, parecchi neuropsichiatri aggiunsero come escamotage alle loro diagnosi un doppio codice: ad esempio un disturbo dell'attenzione o emotivo andando a parare così una situzione voluta dal Ministero, per fare economia sulla figura dell'insegnante di sostegno che ciclicamente viene minacciata d'estinzione, e da Associazioni che avrebbero avuto il loro bel tornaconto in quanto a corsi ed assistenza alle famiglie.....questo ovviamente è un mio parere personale e anche uno sfogo se vogliamo, ma sta di fatto che le spese di questi atteggiamenti scellerati di genitori che negano l'evidenza dei fatti e di centri di riabilitazione accreditati che per non perdere pazienti avvallano anche l'impossibile, lo vivono con sofferenza tutti i giorni, vedendo crescere giorno dopo giorno il loro disagio, questi poveri bambini sulla loro pelle........grazie per il tuo parere Mariangela

Ciao, capisco il tuo sfogo: spesso noi insegnanti ci troviamo a scontrarci con la realtà di genitori che faticano talmente tanto ad accettare i problemi dei propri figli che non vedono quanto sia importante che il percorso di recupero a scuola e a casa inizi il prima possibile in maniera precisa e mirata...
( salvo poi rendersene conto quando è troppo tardi ed hanno speso inutilmente un bel pò di denaro...). Io, comunque non demorderei e, quando fossi sicura che la disabilità dell'alunno rientri nella 104, proverei a far capire ai genitori che affiancare il bambino con una insegnante, anche per un monte ore limitato, non può che essere positivo. A maggior ragione essendo in presenza di un disturbo emotivo!! ( Magari coinvolgerei il referente d'istituto per i DSA, o il referente del gruppo GLH e il DS).
Ciao, auguri per il tuo lavoro ( preziosissimo), Mariangela