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Serata speciale dedicata al tema dell'integrazione sociale
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Serata speciale dedicata al tema dell'integrazione sociale
Stasera in Tv
RAI 3 dalle 21.10
'Abbiamo deciso di cambiare la programmazione di Rai3 dopo i fatti di Firenze - spiega il direttore Antonio Di Bella -, dopo che un uomo bianco ha ucciso a sangue freddo altri due uomini neri. Due senegalesi, come senegalesi erano le vittime della violenza di due anni fa a Rosarno in Calabria. Sentiremo le loro voci in seconda serata nel documentario "Sangue Verde" di Andrea Segre. Ma prima proponiamo un'altra storia, che parla di altre violenze, di altre cacce all'uomo. Uomini bianchi, emigrati italiani in America: "Polenta e Macaroni", quando gli altri eravamo noi".
Il primo appuntamento è alle 21.10 con "Polenta e Macaroni. Quando gli altri eravamo noi", il documentario di Nietta La Scala. "Occhio zio Sam sbarcano i sorci!" Così titola una vignetta pubblicata su un giornale americano nel 1903. Quei sorci, rappresentati mentre schizzano correndo fuori da una stiva, sono solo alcuni tra le migliaia e migliaia di italiani che si riversarono negli Stati Uniti tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. Una massa di migranti poveri, affamati, impauriti che, tra il 1876 e il 1976, porterà fuori dai confini nazionali ben 27 milioni di persone in cerca di lavoro.
Bambini di appena sette otto anni ceduti per 100 lire a trafficanti senza scrupoli per mendicare nelle piazze al comando di orchi ambulanti o lavorare davanti al fuoco delle vetrerie francesi. E ancora centinaia di migliaia di clandestini sulle navi per le Americhe, o tra i sentieri delle Alpi. E poi emigranti con tanto di passaporto e biglietto, ma accusati di essere ladri di posti di lavoro e crumiri: dai viaggi in nave verso l'America ai massacri di New Orleans o della fabbrica Triangle di New York. Una Storia fatta di storie.
In seconda serata, alle 23.15, andrà in onda "Sangue Verde", il docu-film di Andrea Segre: lo scenario è quello di Rosarno e della rivolta dei neri sfruttati. Pochi euro per raccogliere arancee dormire per terra, dove bastava un nulla per far scattare la violenza. Ma che fine hanno fatto i migranti cacciati da Rosarno? O meglio, quali sono state le loro storie? E quali sono i loro nomi? Dopo la fuga dalla Calabria, Andrea Segre racconta come sono cambiati i loro destini.
(Fonte: http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=28281 )
RAI 3 dalle 21.10
'Abbiamo deciso di cambiare la programmazione di Rai3 dopo i fatti di Firenze - spiega il direttore Antonio Di Bella -, dopo che un uomo bianco ha ucciso a sangue freddo altri due uomini neri. Due senegalesi, come senegalesi erano le vittime della violenza di due anni fa a Rosarno in Calabria. Sentiremo le loro voci in seconda serata nel documentario "Sangue Verde" di Andrea Segre. Ma prima proponiamo un'altra storia, che parla di altre violenze, di altre cacce all'uomo. Uomini bianchi, emigrati italiani in America: "Polenta e Macaroni", quando gli altri eravamo noi".
Il primo appuntamento è alle 21.10 con "Polenta e Macaroni. Quando gli altri eravamo noi", il documentario di Nietta La Scala. "Occhio zio Sam sbarcano i sorci!" Così titola una vignetta pubblicata su un giornale americano nel 1903. Quei sorci, rappresentati mentre schizzano correndo fuori da una stiva, sono solo alcuni tra le migliaia e migliaia di italiani che si riversarono negli Stati Uniti tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. Una massa di migranti poveri, affamati, impauriti che, tra il 1876 e il 1976, porterà fuori dai confini nazionali ben 27 milioni di persone in cerca di lavoro.
Bambini di appena sette otto anni ceduti per 100 lire a trafficanti senza scrupoli per mendicare nelle piazze al comando di orchi ambulanti o lavorare davanti al fuoco delle vetrerie francesi. E ancora centinaia di migliaia di clandestini sulle navi per le Americhe, o tra i sentieri delle Alpi. E poi emigranti con tanto di passaporto e biglietto, ma accusati di essere ladri di posti di lavoro e crumiri: dai viaggi in nave verso l'America ai massacri di New Orleans o della fabbrica Triangle di New York. Una Storia fatta di storie.
In seconda serata, alle 23.15, andrà in onda "Sangue Verde", il docu-film di Andrea Segre: lo scenario è quello di Rosarno e della rivolta dei neri sfruttati. Pochi euro per raccogliere arancee dormire per terra, dove bastava un nulla per far scattare la violenza. Ma che fine hanno fatto i migranti cacciati da Rosarno? O meglio, quali sono state le loro storie? E quali sono i loro nomi? Dopo la fuga dalla Calabria, Andrea Segre racconta come sono cambiati i loro destini.
(Fonte: http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=28281 )
guardian angel- Millenium member
- Numero di messaggi : 3720
Data d'iscrizione : 29.09.10
Località : Toscana
"Nuovomondo" di Emanuele Crialese - 2006
Stasera in Tv
RAI 5 ore 21.15
Anno: 2006
Paese: Italia, Francia
Genere: Drammatico
Durata: 1h 52m
Regia: Emanuele Crialese
Cast:
Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Charlotte Gainsbourg, Filippo Pucillo, Aurora Quattrocchi
Trama breve:
Salvatore vende tutto ciò che possiede per emigrare con i figli e sua madre in un posto dove potrà avere un lavoro e una casa dignitosa. Tutta la famiglia parte per New York, ma qualcosa di misterioso li accompagnerà durante il viaggio.
da: Enzo Barbato
La storia di una delle tante famiglie siciliane che all'inizio del secolo scorso hanno tentato la fortuna sbarcando negli Stati Uniti. Tra fantasia, superstizione, poesia e caratteristici scorci di una Sicilia povera e una New York austera, si incrociano i destini di una famiglia rurale e di una donna in fuga da una storia amara.
Calli di fatica e duroni macchiati lambiscono le rocce taglienti di una ripida salita montana. Alla ricerca del simbolo religioso a cui chiedere l'accoglimento delle suppliche e l'invocazione di aiuto per una scelta in un futuro prossimo, ci si va con una pietra in bocca. La pietra attraversa le nuvole più basse e parzialmente verniciata dal rosso nettare vitale, viene appoggiata sul cumulo litico delle preghiere altrui.
Il segnale arriva mediante fantomatiche verdure giganti e alberi che piangono monete. Bisogna prepararsi al lungo viaggio che ci porterà in America! Si sacrificano gli animali migliori per ottenere dei capi di vestiario, delle scarpe appartenute ai nobili degli sperduti paesini siciliani, o ai latifondisti o ai briganti che imponevano il censo. In America non ci si può andare vestiti come straccioni, bisogna andarci vestiti come principi. Si è costretti anche a convincere una madre un pò restia a questo tipo di esperienze. Una madre fin troppo esperta nel "piccio" e nello "scanto", nel trucco per abbacinare i credenti del malocchio, delle profezie e delle maledizioni.
Per andare in America bisogna avere un ritratto fotografico, dei requisiti minimi di referenza. Nella povera Petralia gli unici requisiti garantiti sono il sangue e il sudore per andare avanti quotidianamente. Delle ragazze si uniscono alla famiglia che parte ed estemporaneamente si unisce una delicata fanciulla precedentemente rimpatriata per conseguire lo stesso obiettivo: trovare un marito per un matrimonio-lampo. Ci vuole anche questo per entrare nel "Nuovomondo".
Due distinte folle che si guardano da un'altezza diversa vengono divise dall'unico mare di cui riconoscono il profumo. Si scende nella terza classe e si fatica per trovare una branda. Si applica un canto popolare, si scambiano esperienze e provenienze. Si è tutti gentili con la dolce fanciulla dai capelli rossi, fatta di acqua e sapone, che conosce l'inglese e che cerca un compagno. Il capofamiglia è disposto a tutto pur di averla accanto. Si arriva in America e iniziano le rogne. Le ragazze che speravano nel giovanotto si ritrovano un secondo padre ma si accetta lo stesso. La madre restia diventa ancora più convinta dell'errore commesso, fin troppo convinta che le radici non vanno mai estirpate. Un figlio che non vuole parlare, l'altro intimorito dai metodi dei nuovi uomini, il capofamiglia che non riesce a commuovere il rigido selezionatore quando con i pezzi del puzzle costruisce una casa e una stalla o, volendo, un attrezzo per attaccare i panni.
Alla fine la madre viene riconosciuta come debole di mentalità e il figlio muto, trova le parole per convincere il capofamiglia a desistere. Il capofamiglia cerca di persuadere gli addetti alla cernita. In un paese così grande una madre labile e un figlio muto che lavora come un mulo non creano disagi. Volendo possono anche rimanere a casa chiusi, ma non danno fastidio. Magari governano una casa al centesimo piano, dove per salire o scendere c'è una scatola di legno che funziona senza l'ausilio dell'uomo. Nulla da fare. Non si è ammessi e si deve tornare a casa. Magari nuotando in un mare di latte...
Lo spettatore probabilmente riuscirà a commuoversi per la dolce ingenuità che pervade i personaggi di questo bellissimo film di Emanuele Crialese. Dopo la Sicilia contemporanea di "Respiro", torna, con quasi lo stesso cast, a raccontare le vicende di una povera famiglia siciliana agli albori del XX secolo, che cerca di ottenere un futuro migliore tentando l'approdo negli Stati Uniti. Bravissimi Vincenzo Amato, Francesco Casisa e Filippo Pucillo. Antipatica ma efficace la Quattrocchi. Incantevole la Gainsbourg che spezza ogni sguardo con un dolce sorriso disarmante. L'utilizzo della macchina da presa, specialmente nelle riprese dall'alto è magistrale. Memorabili, le scende della scalata iniziale, del distacco della nave dal molo e del flusso di persone nel centro di accoglienza, dove sembra di assistere ad uno dei paradossi di Escher. Commovente quella dell'assemblaggio dei pezzi di legno per il test. Agnes Godard utilizza prevalentemente colori freddi per una fotografia eccellente. In corsa per l'Oscar e nessuna statuetta. Hollywood sempre più vergognosa..
(Fonte: http://www.storiadeifilm.it/Nuovomondo_di_Emanuele_Crialese_%28Memento_Films_Production,_Respiro,_Arte_France_Cin%C3%A9ma,_Titti_Film,_Rai_Cinemafiction,_2006%29.p0-r180)
RAI 5 ore 21.15
Anno: 2006
Paese: Italia, Francia
Genere: Drammatico
Durata: 1h 52m
Regia: Emanuele Crialese
Cast:
Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Charlotte Gainsbourg, Filippo Pucillo, Aurora Quattrocchi
Trama breve:
Salvatore vende tutto ciò che possiede per emigrare con i figli e sua madre in un posto dove potrà avere un lavoro e una casa dignitosa. Tutta la famiglia parte per New York, ma qualcosa di misterioso li accompagnerà durante il viaggio.
da: Enzo Barbato
La storia di una delle tante famiglie siciliane che all'inizio del secolo scorso hanno tentato la fortuna sbarcando negli Stati Uniti. Tra fantasia, superstizione, poesia e caratteristici scorci di una Sicilia povera e una New York austera, si incrociano i destini di una famiglia rurale e di una donna in fuga da una storia amara.
Calli di fatica e duroni macchiati lambiscono le rocce taglienti di una ripida salita montana. Alla ricerca del simbolo religioso a cui chiedere l'accoglimento delle suppliche e l'invocazione di aiuto per una scelta in un futuro prossimo, ci si va con una pietra in bocca. La pietra attraversa le nuvole più basse e parzialmente verniciata dal rosso nettare vitale, viene appoggiata sul cumulo litico delle preghiere altrui.
Il segnale arriva mediante fantomatiche verdure giganti e alberi che piangono monete. Bisogna prepararsi al lungo viaggio che ci porterà in America! Si sacrificano gli animali migliori per ottenere dei capi di vestiario, delle scarpe appartenute ai nobili degli sperduti paesini siciliani, o ai latifondisti o ai briganti che imponevano il censo. In America non ci si può andare vestiti come straccioni, bisogna andarci vestiti come principi. Si è costretti anche a convincere una madre un pò restia a questo tipo di esperienze. Una madre fin troppo esperta nel "piccio" e nello "scanto", nel trucco per abbacinare i credenti del malocchio, delle profezie e delle maledizioni.
Per andare in America bisogna avere un ritratto fotografico, dei requisiti minimi di referenza. Nella povera Petralia gli unici requisiti garantiti sono il sangue e il sudore per andare avanti quotidianamente. Delle ragazze si uniscono alla famiglia che parte ed estemporaneamente si unisce una delicata fanciulla precedentemente rimpatriata per conseguire lo stesso obiettivo: trovare un marito per un matrimonio-lampo. Ci vuole anche questo per entrare nel "Nuovomondo".
Due distinte folle che si guardano da un'altezza diversa vengono divise dall'unico mare di cui riconoscono il profumo. Si scende nella terza classe e si fatica per trovare una branda. Si applica un canto popolare, si scambiano esperienze e provenienze. Si è tutti gentili con la dolce fanciulla dai capelli rossi, fatta di acqua e sapone, che conosce l'inglese e che cerca un compagno. Il capofamiglia è disposto a tutto pur di averla accanto. Si arriva in America e iniziano le rogne. Le ragazze che speravano nel giovanotto si ritrovano un secondo padre ma si accetta lo stesso. La madre restia diventa ancora più convinta dell'errore commesso, fin troppo convinta che le radici non vanno mai estirpate. Un figlio che non vuole parlare, l'altro intimorito dai metodi dei nuovi uomini, il capofamiglia che non riesce a commuovere il rigido selezionatore quando con i pezzi del puzzle costruisce una casa e una stalla o, volendo, un attrezzo per attaccare i panni.
Alla fine la madre viene riconosciuta come debole di mentalità e il figlio muto, trova le parole per convincere il capofamiglia a desistere. Il capofamiglia cerca di persuadere gli addetti alla cernita. In un paese così grande una madre labile e un figlio muto che lavora come un mulo non creano disagi. Volendo possono anche rimanere a casa chiusi, ma non danno fastidio. Magari governano una casa al centesimo piano, dove per salire o scendere c'è una scatola di legno che funziona senza l'ausilio dell'uomo. Nulla da fare. Non si è ammessi e si deve tornare a casa. Magari nuotando in un mare di latte...
Lo spettatore probabilmente riuscirà a commuoversi per la dolce ingenuità che pervade i personaggi di questo bellissimo film di Emanuele Crialese. Dopo la Sicilia contemporanea di "Respiro", torna, con quasi lo stesso cast, a raccontare le vicende di una povera famiglia siciliana agli albori del XX secolo, che cerca di ottenere un futuro migliore tentando l'approdo negli Stati Uniti. Bravissimi Vincenzo Amato, Francesco Casisa e Filippo Pucillo. Antipatica ma efficace la Quattrocchi. Incantevole la Gainsbourg che spezza ogni sguardo con un dolce sorriso disarmante. L'utilizzo della macchina da presa, specialmente nelle riprese dall'alto è magistrale. Memorabili, le scende della scalata iniziale, del distacco della nave dal molo e del flusso di persone nel centro di accoglienza, dove sembra di assistere ad uno dei paradossi di Escher. Commovente quella dell'assemblaggio dei pezzi di legno per il test. Agnes Godard utilizza prevalentemente colori freddi per una fotografia eccellente. In corsa per l'Oscar e nessuna statuetta. Hollywood sempre più vergognosa..
(Fonte: http://www.storiadeifilm.it/Nuovomondo_di_Emanuele_Crialese_%28Memento_Films_Production,_Respiro,_Arte_France_Cin%C3%A9ma,_Titti_Film,_Rai_Cinemafiction,_2006%29.p0-r180)
guardian angel- Millenium member
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