consiglio metodologia

Ho bisogno di un consiglio da parte vostra. come qualcuno sa, sego una bambina di quattro anni che, secondo diagnosi ha un lieve ritardo ma che, dalle osservazioni cheho iniziato a fare in cert cose sembra più grave. Io lavoro in accordo con le mie coleghe...seguo la programmazione e adatto le attività; attueremo i piccoli gruppi e da domani partono i laboratori per età miste; quindi il lavoro all'inerno della classe e con gli altri è garantito. Peròho visto che l'attenzionedella bambina è molto ridtta...e ho il sospetto che non ci sia molta comprensione. Mi chiedo se, in alcuni casi, non sia il caso che lavori con lei fuori dalla classe. Intendiamoci..non mi piace molto lavorare da soli, però devo capire se a volte il gruppo può essere motivo di distrazione. Non so se sono riuscita a spiegare benele mie difficoltà.
vi ringrazio per il confronto che avremo

Integrazione-inclusione non significa che è meglio che il bambino rimanga 24/24 in classe con i compagni,ma è un'altra cosa. Almeno io la vedo così. Approfondire dei concetti in un'aula più silenziosa è un'opportunità, non un isolamento o un allontanamento.
Io ho avuto modo di parlare con vari insegnanti, ho fatto vari corsi e (anche ad esempio con il prof. Cottini, un esperto di integrazione e autismo) tutti sostengono che è molto importante che ci sia un'aula o un momento di "decantazione", dove il bambino può restare con l'insegnante e ridurre le stimolazioni, altrimenti il rischio è che vadano in crisi per iperstimolazione.

Io credo che se ritieni che il bambino possa trarre dei vantaggi facendo quegli esercizi fuori dalla sezione perchè non farli? Questo ovviamente è il mio punto di vista.

Magari si possono anche trarre un buon aiuto anche facendolo "socializzare"con il mezzo computer,offrendogli così nuovi stimoli... puoi lavorare in un'altra aula con un piccolo gruppetto ...

Io a scuola , insieme all'altro insegnante di sostegno, stiamo portando avanti un progetto integrazione che passa attraverso delle attività da fare in classe, nel piccolo gruppo o tra i 2 bambini che seguiamo.

l'integrazione passa attraverso vari canali, diverse metodologie ...
Buon lavoro!

Sono d'accordo con Gabriella! Ci sono alcuni momenti in cui è necessario fare lezione in separata sede dai compagni per approfondire un argomento o per fare un'attività diversa che va ad arricchire il bambino...
Io utilizzo questa metodologia...parlane con le tue colleghe

Infatti ...
l'importante è avere una "misura" nella metodologia: certamente un bambino non può restare fuori dalla propria classe tutta la giornata (salvo casi fuori dalla norma: dove si rischia l'incolumità degli altri bambini ...Conoscevo una collega delle medie che aveva un ragazzo che quando si inferociva lanciava sedie e banchi ... capisci che in quel caso è difficile restare in classe o cercare di fare in quell'ora integrazione, in quanto il gruppo-classe è spaventato a morte).

Può capitare che in una settimana lo dovrai portare fuori 2-3 volte perchè ne ha effettivamente bisogno e altre volte che potrai stare con lui in classe tutta la giornata .
Ciò che ho imparato è l'imprevedibilità che c'è nel nostro lavoro, in quanto una miriade di variabili vanno ad incidere su noi, il bambino, il contesto e quant'altro!

Parlane, come dice Manuela con le tue colleghe, se vuoi anche con chi ha in cura il bambino.

Ad esempio : la psicologa che segue il mio alunno , mi ha consigliato per contenere la sua irruenza ed aggressività, di predisporre un'aula dove lui può scaricare la tensione dovuta al fatto di dover stare seduto ... e adesso a scuola è molto più calmo, perchè sa che dopo che ha lavorato per diverse ore in classe, ha un posto dove togliersi le scarpe, sdraiarsi e rilassarsi.

Grazie delle vostre risposte!Io la penso come voi ma volevo confrontarmi su questa cosa. Forse nel mio prcedente post non l'ho detto ma voglio che i momenti maggiori siano i classe e con il picolo gruppo.Però dalle osservazioni chesto facendo in questi giorni vedo che la bambina i problemi della bambina non sono lievi e mi sembra opportuno che, oltre ai momenti collettivi,ci siano anche dei momenti individuali.Il fatto èche, mentre per un altro bambino, ci sono indiczioni specifiche affinchè lavori anche individualmente, per lei non ci sono molt indiczioni. Vi farò sapere come procederà il tutto.
Ciao

"Integrazione-inclusione non significa che è meglio che il bambino rimanga 24/24 in classe con i compagni,ma è un'altra cosa. Almeno io la vedo così. Approfondire dei concetti in un'aula più silenziosa è un'opportunità, non un isolamento o un allontanamento..."

Mi è familiare ( )...ovviamente concordo.

Sumat ha scritto:"Integrazione-inclusione non significa che è meglio che il bambino rimanga 24/24 in classe con i compagni,ma è un'altra cosa. Almeno io la vedo così. Approfondire dei concetti in un'aula più silenziosa è un'opportunità, non un isolamento o un allontanamento..."

Mi è familiare ( )...ovviamente concordo.

... ricordavo una discussione su FB su tale argomento e concordavo con la visione della metodologia e l'ho riportata (sei tu ????) immediatamente , poi naturalmente ho aggiunto del mio ... eh eh

Sì, ero io. Hai fatto bene e ...mi fa piacere che tu sia d'accordo. . Notte.

Oggi ho parlato con le insegnanti di classe esponendo le mie intenzioni...motivandole. Sapevo bene che una la pensava come me.comunque ho detto la mai intenzione. e oggi ho iniziato..naturalmente si parla di scuola dll'infanzia e i tempi sono comunque ridotti. Nei pochi minuti che sono rimata ola con la bambina ho avuto riprova di quello che sostenevano. Grazie a tutte del confronto...ovviamente son contenta di aver trovato sostegno alle mie idee

Bene sono contenta! Io credo che l'importante sia fare le cose con amore e cognizione di causa...il resto va da sè!

Nel nostro lavoro non credo che ci sia uno standard che deve andare bene a tutti e a tutti i bambini : c'è chi ha bisogno di stare sempre in classe, chi di "rilassarsi" fuori ogni tanto. chi ha bisogno di lavorare in un piccolo gruppo o a coppie ... e così via-

Non si quantifica il livello di integrazione sul tempo che il bambino passa in classe ... almeno è questo il mio parere.
Io ho avuto bambini che dopo 2 ore , dovevano uscire dalla classe perchè iniziavano ad urlare (per me è importante sì salvaguardare il diritto allo studio del bambino che seguo, ma anche quello del gruppo classe !) ... o altri bambini che avevano bisogno ogni tanto di focalizzare meglio un argomento e avevano bisogno di tranquillità e silenzio.
Altri bambini invece che non sono mai usciti 1 volta dalla classe ... il tutto dipende dalle effettive esigenze dell'alunno.

Ciao Chica! le verifiche per vedere se c'è stata comprensione,immediate e semplici. e poi non hai pensato che magari quella che tu vedi come distrazione potrebbe essere invece interesse a ciò che accade tra i compagni?! si distrae dalla consegna o si isola??? cerca di fare bene attenzione, è importante!!!!!!!!

ciao annamaria, nel corso della giornata si presentano entrammbe le cose che dici, fra l'altro nella diagnosi si parla anche di epilessia e ho il sospetto che a volte si verifichino assenze da piccolo male. Ma a parte questo il discorso è la difficoltà di attenzione.. La bambin lavora in classe e appena possibile in piccolo gruppo. Purtroppo anche il fatto che io ci posso lavorare solo nella tarda mattinata e nel pomeriggio (quando lei si addormenta, piccola!) condiziona.....Per intanto si procede a piccoli passi integrando le varie modalità organizzativeper il lavoro