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Filastrocche e altre idee didattiche per: giorni, mesi, stagioni
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Maestragraziella
Sperry
Maestra Gabriella
gabina
8 partecipanti
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Re: Filastrocche e altre idee didattiche per: giorni, mesi, stagioni
Ciao a tutti vi invio una filastrocca molto carina sui dodici mesi adatta ad una II..
I DODICI MESI
Gennaio sul ghiaccio è già scivolato
addosso a Febbraio e l'ha quasi schiacciato.
Marzo dal dentro della sua stanza
ha urlato ad Aprile:"Ci vuol l'ambulanza"
a Maggio è arrivata la telefonata
partendo con Giugno di grande volata.
Luglio è corso li lì per guardare
ma il vigile Agosto non lo fece passare.
Settembre era in preda alla disperazione
Ottobre chiese qualche informazione.
Dottore Novembre fece la radiografia
"Niente di rotto" esclamò
così Dicembre lo portò via.
I DODICI MESI
Gennaio sul ghiaccio è già scivolato
addosso a Febbraio e l'ha quasi schiacciato.
Marzo dal dentro della sua stanza
ha urlato ad Aprile:"Ci vuol l'ambulanza"
a Maggio è arrivata la telefonata
partendo con Giugno di grande volata.
Luglio è corso li lì per guardare
ma il vigile Agosto non lo fece passare.
Settembre era in preda alla disperazione
Ottobre chiese qualche informazione.
Dottore Novembre fece la radiografia
"Niente di rotto" esclamò
così Dicembre lo portò via.
cinzia paci- Nuovo member
- Numero di messaggi : 1
Data d'iscrizione : 12.01.12
Re: Filastrocche e altre idee didattiche per: giorni, mesi, stagioni
S'apre s'apre la settimana /
con un giorno un po' speciale che si chiama lunedì che dei tutti è un bel dì. /
se a scuola devi andare tu ti devi presto alzare/
e così passato questo vien di tutti il più molesto che si chiama martedì/
a nessuno obbedì e fu messo al secondo posto. /
Se lo pensi intensamente, mercoledì vien velocemente /
ed è un gran capolavoro il giovedì della pappa al pomodoro/ venerdì tira un sospiro : è finita io mi ritiro" /
già il sabato ci si riposa /
e domenica è festosa.
con un giorno un po' speciale che si chiama lunedì che dei tutti è un bel dì. /
se a scuola devi andare tu ti devi presto alzare/
e così passato questo vien di tutti il più molesto che si chiama martedì/
a nessuno obbedì e fu messo al secondo posto. /
Se lo pensi intensamente, mercoledì vien velocemente /
ed è un gran capolavoro il giovedì della pappa al pomodoro/ venerdì tira un sospiro : è finita io mi ritiro" /
già il sabato ci si riposa /
e domenica è festosa.
Re: Filastrocche e altre idee didattiche per: giorni, mesi, stagioni
Lunedì un uccellino si è posato sul mio balcone
Aveva fame e gli ho dato un po' di pane
Martedì ha portato un amichetto
Mercoledì erano già in tre sopra al mio tetto
Giovedì ne ho sentiti 4 cinguettare
Venerdì sono uscito con loro a cantare
Sabato purtroppo son volati via
Perché Domenica finiva la poesia!
Aveva fame e gli ho dato un po' di pane
Martedì ha portato un amichetto
Mercoledì erano già in tre sopra al mio tetto
Giovedì ne ho sentiti 4 cinguettare
Venerdì sono uscito con loro a cantare
Sabato purtroppo son volati via
Perché Domenica finiva la poesia!
Re: Filastrocche e altre idee didattiche per: giorni, mesi, stagioni
Lunedì nasce pianino,
martedì già in boccio è il fiore
mercoledì apre il suo cuore,
giovedì ride al giardino,
venerdì piange un pochino,
ma al sabato non più.
La domenica il bambino
coglie il fiore per Gesù.
*************************
Lunedì fece la stalla,
Martediì comprò un cavallo,
lo sellò Mercoledì
salì sopra Giovedì.
Venerdì partì al galoppo,
Sabato invece corse troppo:
la Domenica peroò
il cavallo lo calciò.
******************************
martedì già in boccio è il fiore
mercoledì apre il suo cuore,
giovedì ride al giardino,
venerdì piange un pochino,
ma al sabato non più.
La domenica il bambino
coglie il fiore per Gesù.
*************************
Lunedì fece la stalla,
Martediì comprò un cavallo,
lo sellò Mercoledì
salì sopra Giovedì.
Venerdì partì al galoppo,
Sabato invece corse troppo:
la Domenica peroò
il cavallo lo calciò.
******************************
Re: Filastrocche e altre idee didattiche per: giorni, mesi, stagioni
LUNEDI' IMPARO STORIA/
MARTEDI' POESIA A MEMORIA/
MERCOLEDI' VADO IN PALESTRA/
COI COMPAGNI E LA MAESTRA/
GIOVEDI' BELLA LEZIONE:/
SUONO E CANTO UNA CANZONE/
VENERDI' STUDIO L'INGLESE,/
GEOGRAFIA DEL MIO PAESE./
SABATO, DOPO,A TUTTO SPIANO/
MATEMATICA E ITALIANO./
LA DOMENICA, SI SA,/
AI GIARDINI CON PAPA'! /
E' GIORNATA DI RIPOSO/
E... GIOCARE E' DOVEROSO!
(La settimana dello scolaro - Teresa Zaccuri)
MARTEDI' POESIA A MEMORIA/
MERCOLEDI' VADO IN PALESTRA/
COI COMPAGNI E LA MAESTRA/
GIOVEDI' BELLA LEZIONE:/
SUONO E CANTO UNA CANZONE/
VENERDI' STUDIO L'INGLESE,/
GEOGRAFIA DEL MIO PAESE./
SABATO, DOPO,A TUTTO SPIANO/
MATEMATICA E ITALIANO./
LA DOMENICA, SI SA,/
AI GIARDINI CON PAPA'! /
E' GIORNATA DI RIPOSO/
E... GIOCARE E' DOVEROSO!
(La settimana dello scolaro - Teresa Zaccuri)
Re: Filastrocche e altre idee didattiche per: giorni, mesi, stagioni
Gennaio le ombre
giganti sottili
febbraio pulcinella
ride con me
marzo scavalca
i muri del mondo
aprile pedala
rincorre canzoni
maggio mi sveglio
posso volare
giugno la sera
allarga le braccia
i sandali a luglio
ai piedi del sole
agosto le corse
a bagnarsi per gioco
settembre le foglie
sono carezze
poi l’oro dell’aria di ottobre
si impiglia nelle mie dita
novembre il fiato dei cani
guarda la nebbia e la culla
dicembre color delle fiabe
ascolta le notti e i miei sogni
Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo, Topipittori
giganti sottili
febbraio pulcinella
ride con me
marzo scavalca
i muri del mondo
aprile pedala
rincorre canzoni
maggio mi sveglio
posso volare
giugno la sera
allarga le braccia
i sandali a luglio
ai piedi del sole
agosto le corse
a bagnarsi per gioco
settembre le foglie
sono carezze
poi l’oro dell’aria di ottobre
si impiglia nelle mie dita
novembre il fiato dei cani
guarda la nebbia e la culla
dicembre color delle fiabe
ascolta le notti e i miei sogni
Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo, Topipittori
Re: Filastrocche e altre idee didattiche per: giorni, mesi, stagioni
Poesia di capodanno
di Gianni Rodari
L'anno nuovo
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
di Gianni Rodari
L'anno nuovo
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
Re: Filastrocche e altre idee didattiche per: giorni, mesi, stagioni
O anno nuovo
Gianni Rodari
O anno nuovo, che vieni a cambiare
il calendario sulla parete,
ci porti sorprese dolci o amare?
Vecchie pene o novità liete?
Dodici mesi vi ho portati,
nuovi di fabbrica, ancora imballati;.
trecento e passa giorni ho qui,
per ogni domenica il suo lunedì;
controllate, per favore:
ogni giorno ha ventiquattr'ore.
Saranno tutte ore serene
se voi saprete usarle bene.
Vi porto la neve: sarà un bel gioco
se ognuno avrà la sua parte di fuoco.
Saranno una festa le quattro stagioni
se ognuno avrà la sua parte di doni.
Gianni Rodari
O anno nuovo, che vieni a cambiare
il calendario sulla parete,
ci porti sorprese dolci o amare?
Vecchie pene o novità liete?
Dodici mesi vi ho portati,
nuovi di fabbrica, ancora imballati;.
trecento e passa giorni ho qui,
per ogni domenica il suo lunedì;
controllate, per favore:
ogni giorno ha ventiquattr'ore.
Saranno tutte ore serene
se voi saprete usarle bene.
Vi porto la neve: sarà un bel gioco
se ognuno avrà la sua parte di fuoco.
Saranno una festa le quattro stagioni
se ognuno avrà la sua parte di doni.
Re: Filastrocche e altre idee didattiche per: giorni, mesi, stagioni
La diligenza a dodici posti
Fiabe Andersen.
La notte era gelida e limpidissima: il cielo brillava di stelle. L'orologio della chiesa scoccò dodici rintocchi, e subito i mortaretti incominciarono a scoppiettare e una vecchia latta volò fuori da una finestra, perché era l'ultima notte dell'anno. In quel preciso momento, una vecchia diligenza sconquassata venne a fermarsi alla porta della città; portava dodici viaggiatori, quanti erano i posti.
I nuovi arrivati scesero dalla diligenza. Tutti erano forniti di passaporto e di bagaglio e portavano persino dei doni per me, per voi, per tutti.
- Buon anno! - augurò la sentinella. - avanti il primo: dichiarate nome e professione.
Il primo viaggiatore era tutto avvolto in una pelliccia d'orso e calzava stivaloni di pelo.
- Potete consultare il mio passaporto-disse - io sono colui a cui tutti guardano sempre con speranza. Distribuisco mance e regali, e ne darò uno anche a voi, se verrete a trovarmi domani. Faccio inviti e feste di ballo, ma non posso darne più di trentina. Le mie navi sono imprigionate in mezzo ai ghiacci, ma nella mia casa fa caldo. Mi chiamo Gennaro.
- Avanti il secondo - disse allora la sentinella.
Questi era un personaggio gioviale e pazzerellone: organizzava balli e divertimenti di ogni genere. Portava seco un grosso barile.
- Quando c'è questo, c'è baldoria - dichiarò. - Voglio stare allegro, perché ho poco tempo da vivere: ventotto giorni soltanto. Ogni tanto mi aggiungono un altro giorno per la buona misura, ma non ne faccio gran calcolo. - Poco chiasso! - ammonì la sentinella.
- Io posso fare tutto il chiasso che voglio - replicò l'altro. - Sono il Principe Carnevale, ma viaggio in incognito sotto il nome Febbraio.
Il terzo viaggiatore era magro come la quaresima. Studiava il cielo camminando col naso in aria, perché predicava il tempo e le stagioni. Al risvolto della giacca portava un mazzolino di violette piccine, piccine. Il quarto viaggiatore gli batté la mano sulla spalla.
- Don Marzo, - esclamò sento odor di punch! Nella saletta dei doganieri stanno preparando la tua bevanda preferita. Corri subito a vedere!
Non era vero: il nuovo venuto voleva soltanto giocare un tiro al suo compagno di viaggio; infatti si chiamava Aprile e incominciava la sua carriera con un pesce. Aveva un aspetto gaio, forse perché lavorava poco.
Dopo di lui scese una bella fanciulla che si chiamava Maggiolina. Indossava un vestito color dell'erba tenera. Aveva nei capelli un mazzolino di anemoni e profumava di tino. Quel profumo era tanto forte che la sentinella starnutì.
- Dio vi benedica! - disse la fanciulla.
- Fate largo che scende la dama di Giugno - avvertì il cocchiere.
La signora scese. Era una dama molto bella e un poco altera. L'accompagnava Luglio, suo fratello minore. Questi era un giovane grassoccio, indossava abiti estivi e portava sulla testa un largo cappello di panama.
Un po' affannata e rossa in viso scese poi Mamma Agostina. Era una venditrice di frutta, proprietaria di molti terreni, sempre in faccende.
Dalla diligenza, dopo di lei, sbucò un pittore: il professor Settembre. Aveva per sbaglio i tubetti del colore, perché il colore era la sua passione. Infatti appena entrava nelle foreste, gli alberi e le foglie sfoggiavano la più variopinta magnificenza; qua rosso acceso, là giallo, più in là bruno dorato.
Comparve poi un gentiluomo di campagna, il Conte Ottobre. Amatissimo della caccia, portava con sé il fucile, il cane e il carniere pieno di noci.
Novembre, il suo compagno, era tormentato da una violenta infreddatura. Era provveditore dei Focolari e doveva pensare alle provviste di legna, spaccarla e segarla.
E finalmente ecco l'ultimo viaggiatore: Nonno Dicembre, che stringeva lo scaldino fra le mani. Era freddoloso e intirizzito, e portava in braccio anche un piccolo abete.
- Voglio che cresca tanto da toccare il soffitto, alla sera di Natale - disse, - Così si potrà adornarlo con palle d'argento, candeline colorate e angioletti.
Il doganiere lo interruppe:
- Ogni passaporto è valido per un mese - avvertì. - Io lì ritirerò e, scaduto il tempo consentito, scriverò le note relative alla vostra condotta.
Finito l'anno, cari lettori, credo che anch'io saprò dirvi che cosa i dodici viaggiatori avranno portato in regalo a me, a voi, a tutti, ma per ora davvero non lo so! Forse non lo sanno neanche loro. Si vive in tempi così strani…
Hans Christian Andersen
Versione video: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-55d1e1cf-2d0a-47dd-bdea-084a4866d81d.html
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