sos percezione del sè corporeo, scuola dell'infanzia

Salve, sono un'insegnate di sostegno di scuola dell'infanzia alla mia prima esperienza lavorativa. Seguo una bambina di 4 anni affetta da una malattia rara che non presenta comunque alcuna controindicazione al normale svolgersi della programmazione di classe. Oltre a difficolta' relazionali, l'unica difficolta' riscontrata si ha nell'ambito grafico, disegna ancora il classico omino testone. Avete qualche suggerimento su come poter risolvere qusto problema, che riscontro anche in altri bambini. Quale metodologia adottare per consentire un progresso in tale ambito? Vi ringrazio

luna80 ha scritto: Quale metodologia adottare per consentire un progresso in tale ambito? Vi ringrazio

Intanto benvenuta Luna, tra noi..

per la tua richiesta: in questo caso non penso si debba parlare necessariamente di 'metodologia', in senso applicativo; esistono varie strategie, che trascendono totalmente l'espressione meramente pittorica e il tratto grafico, relative alla percezione del se' corporeo, che in questa bambina risulta essere ancora immaturo.

Mi viene da pensare che se la sua problematica è soprattutto relazionale, è abbastanza naturale che la bimba non sappia 'rappresentare' (perchè questo è), graficamente, il corpo umano. Forse, come sosteneva Piaget, non ha ancora maturato del tutto la rappresentazione mentale e la conseguente idea di.. anche se, sempre per ipotesi, più avanti nel tempo, è probabile che questo avvenga spontaneamente.. (è ancora piccola!)

Per il momento si tratta solo, quindi, senza forzarla, di sollecitare e stimolare l'osservazione e iniziare a lavorare sulla consapevolezza di sè, argomenti che sono propri della scuola dell'infanzia.

Si può fare attraverso la motricità corporea, insieme, per es. all'ascolto della musica, aiutando e favorendo il movimento spontaneo; ci sono filastrocche o semplici canzoncine che trattano delle parti del corpo che possono essere mimate col movimento, poi nominare a far ripetere a voce i diversi segmenti davanti ad uno specchio; oppure semplici attività manipolative, esempio posizionare le parti del viso e poi del corpo in modo corretto, seguendo un modello dato; ricostruzione di semplici puzzle; osservazione di immagini e foto di persone, con espressioni diverse; colorare un semplice schema corporeo, ecc ecc..

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.. buona lettura per ora, fai sapere come va, ciao!

Grazie mille degli utili consigli che mi hai dato. Ci tengo a fare del mio meglio e cerco di fare tesoro dei suggerimenti di chi ha più esperienza in tale ambito. Grazie ancora ciao

.. grazie Luna; tieni presente che tutte le attività vanno personalizzate, in base alle caratteristiche del caso che segui, quindi è necessario fare attenzione alle risposte emozionali ed esecutive del bambino; se mostra un rifiuto, è molto probabile che trovi difficile o poco interessante quella data attività.. se, invece, si riesce a trovare un canale espressivo e comunicativo valido, è meglio, al momento, sollecitare quello piuttosto che altri, meno efficaci.. sarai tu a dover valutare complessivamente la situazione e, progressivamente, ad incrementare, con gradualità, il grado di difficoltà o l'estensione delle attività didattiche ai vari 'campi' di esperienza..
in bocca al lupo e tienici informati!!