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Le prassie e la motricità: definizioni e link di approfondimento; i disturbi correlati

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Messaggio Da valeentocia Mer Nov 02, 2011 9:26 pm

salve a tutti, qual è la differenza tra abilità prassiche e motricità? grazie


Ultima modifica di leterbuck il Gio Nov 03, 2011 1:58 pm - modificato 2 volte. (Motivazione : ampliato titolo per favorire la ricerca)

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Messaggio Da guardian angel Gio Nov 03, 2011 12:56 pm

A cura di: Prof. Vincenzo Biancalana
La motricità, caratteristiche ed evoluzione.
La motricità è propriamente la capacità di compiere tutti i movimenti possibili con il proprio corpo. Tale facoltà rappresenta, inoltre, e in senso prettamente evolutivo, un accesso primario e insostituibile verso l’interazione con gli altri e con l’ambiente.

Lo sviluppo della motricità, di fatto, permette al bambino di conoscere ed esplorare la realtà circostante e attraverso essa, le oggettività topologiche che lo circondano. Lo spazio/tempo, concetto in cui è inizialmente “incastrato” evolve, permettendogli di differenziare sé stesso dalla realtà che lo avvolge che, a causa del suo iniziale egocentrismo, è percepita come qualcosa d’oggettivo e permanente e, quindi, affatto “relativa”. Ognuno in questa situazione vede solo con i “propri” occhi e per ognuno esiste, solamente l’ “orizzonte” che lui vede.
In tale situazione, la possibilità fisica di variare lo spazio percepito, di avvicinarsi, allontanarsi, di osservare lo stesso scenario da punti diversi e notare che le cose e le persone “mutano” in base alla posizione e alle distanze che esse hanno rispetto a sé stesso, permette al bambino di ripensare al fatto che non esiste più solo il suo punto di vista ma che più scenari gli sono “disponibili”.

Lo spazio/tempo è ritenuto prerequisito fondamentale per tante occasioni di sviluppo, da quelle prettamente scolastiche come la letto-scrittura a quelle più adattive come il semplice andare in bicicletta o in automobile. Il “calcolo” mentale relativo alla scelta dell’adeguato spazio di frenata o all’impostazione della curva durante la guida ne sono un esempio molto concreto. È noto a tutti come i bambini, quando iniziano ad andare nel triciclo in casa, sbattano continuamente contro porte, tavoli e anche contro i muri! La ragione è da ricercarsi proprio nell’iniziale inesistenza di quella competenza che permette loro di calcolare gli effetti del proprio corpo nel tempo e nello spazio.

L’esperienza senso-motoria, quindi stimola, attraverso l’esercizio combinato dei sensi e del corpo, l’assunzione di tutte quelle diverse “forme” di realtà circostanti che sono alla base della formazione della sua architettura mentale, intendendo con ciò le diverse rappresentazioni mentali della realtà stessa.


La motricità, caratteristiche ed evoluzione
Ogni nuovo movimento, percezione o altra situazione, stimolerà, più esattamente, la formazione di collegamenti neurali prima inesistenti e darà luogo a quella che Edelman (1993) chiama “formazione del repertorio secondario” di gruppi di neuroni, una rete, ossia, di collegamento nervoso sempre più consistente in termini di coinvolgimento sinaptico, e capace di mantenere in “memoria” le informazioni assunte. Ogni nuovo repertorio, frutto di una nuova esperienza, rappresenterà una mappa di conoscenza (sia motoria sia sensoriale), che inizialmente sarà locale, a sé stante, ma che, successivamente, insieme con altre mappe ad esse collegate attraverso il rientro e in grado di interagire con porzioni del cervello non organizzate a mappe, tra cui parti di strutture specializzate come l’ippocampo, i gangli basali e il cervelletto, costituirà quella struttura superiore, complessa e dinamica chiamata mappa globale.

Il movimento, quindi, diventa un elemento cardine sia per l’accrescimento psicofisico sia per il raggiungimento dell'autonomia personale, condizioni, queste, che si riveleranno fondamentali nella strutturazione di uno sviluppo ideale di sé, da diversi punti di vista: affettivo-relazionale, sociale, psicologico e, non per ultimo, cognitivo. Accanto a ciò, appare chiaro che l’educazione motoria va intesa come un ampio repertorio d’azioni, prassi e opportunità sistemiche e programmate finalizzate al raggiungimento del massimo sviluppo in senso lato.

Appare, inoltre, fin troppo evidente che tali esperienze e condotte trovano, tra gli altri, nell’istituzione scolastica il luogo prioritario di compimento. La scuola, d’ogni ordine e grado, con le sue dinamiche intrinseche è, infatti, un ambiente formativo per eccellenza; in essa si sviluppano e plasmano le diverse forme dell’essere e i rapporti interpersonali assumono significati profondi per il sé e per il sé con gli altri.
La scuola è, dunque, l’agenzia educativa che accanto alla famiglia riveste un ruolo fondamentale nel divenire in toto del bambino.

(Fonte: http://www.nonsolofitness.it/psicologia/intervento-adattativo/introduzione-motricita-prima-parte.html )


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Messaggio Da guardian angel Gio Nov 03, 2011 1:16 pm

L’abilità prassica è la capacità di eseguire movimenti volontari aventi un significato, atti motori privi di senso e sequenze di gesti, che sono combinazioni di azioni più complesse.
(Dewey, 1993, 1995).
Si tratta dell’abilità gestuale, della capacità di eseguire gesti con le mani.
(Dewey, 1995)

PRASSIE DEGLI ARTI SUPERIORI
1) rappresentazionali = gesti che possiedono una rappresentazione simbolica, cioè che possiedono un significato
a) di tipo transitivo = gesti che richiedono l’uso di oggetti e/o strumenti (battere col martello su un chiodo)
b) di tipo intransitivo = gesti che richiedono l’uso delle mani (salutare o fare il segno di silenzio);
2) non rappresentazionali = gesti che non possiedono una rappresentazione simbolica ma solo motoria (es. stendi un braccio avanti e gira il palmo verso l’alto);
3) sequenze di gesti = combinazioni di azioni che in modo logico e sequenziale costituiscono un gesto più complesso (es. tagliare una figura e incollarla; preparare il caffè)

L’abilità gestuale migliora con l’età, progredendo dai 2 ai 12 anni (Kaplan, 1968; Dewey, 1993,1995) con un incremento significativo fra i 5 e gli 8 anni anche se in modo non unitario (Bearzotti, 1997; Zoia, 2000). Infatti:
- i gesti intransitivi sono più semplici di quelli transitivi;
- i gesti senza significato sono prodotti più facilmente e più precocemente rispetto a quelli simbolici (la capacità motoria esecutiva e di pianificazione sembra svilupparsi prima della conoscenza del gesto);
- l’imitazione del gesto risulta essere facilitante rispetto alla richiesta verbale del medesimo gesto.

PRASSIE VISUOCOSTRUTTIVE
L’abilità visuocostruttiva dipende dall’integrazione fra differenti funzioni cognitive come la percezione, l’attenzione, la memoria, il movimento (Sabbadini, 1995) e rappresenta la capacità di organizzare e sintetizzare singoli elementi in una disposizione spaziale data secondo un modello percepito visivamente o solo immaginato.
La copia quindi di un modello richiede:
1) l’esplorazione visiva di esso o dell’immagine mentale creata dalla richiesta verbale
2) la segmentazione degli elementi o dettagli del modello
3) l’analisi della disposizione spaziale dell’oggetto
4) l’elaborazione di un piano costruttivo, decidendo quale parte produrre per prima, l’ordine delle parti successive, la loro localizzazione e le dimensioni degli oggetti da riprodurre
5) l’esecuzione grafomotoria (o solo motoria) e il controllo motorio dei movimenti
6) il confronto fra copia e modello originale (valutazione)
_______________________________________________________________________

La funzione motoria
La funzione motoria è costituita da 3 domini principali:
1) Coordinazione motoria
2) Prassie degli arti
3) Prassie visuocostruttive

Lo sviluppo della funzione motoria tiene conto di almeno due livelli:
1) l’ ESECUZIONE dell’atto motorio
2) la RAPPRESENTAZIONE dell’atto motorio
a) CONOSCENZA DEL GESTO - funzionale, strutturale, lessicale
b) PIANO MOTORIO (pianificazione, programmazione del gesto)
c) MEMORIA DEL GESTO (recupero)

La Coordinazione Motoria
La capacità di controllo motorio o di coordinazione si riferisce alle funzioni cognitive e corporee che governano la postura, cioè l’atteggiamento nel nostro corpo nello spazio, e il movimento (Brooks, 1986).
Il livello di competenza della coordinazione motoria è strettamente legato all’efficienza del sistema muscolo-scheletrico e all’esperienza (Sherrington, 1947).
Henderson e Sudgen (1992)
1) motricità fine = destrezza manuale nell’usare e controllare abilmente piccoli oggetti che richiedono accuratezza estrema nei movimenti
2) grosso-motricità = movimenti più globali come il lancio o la presa di una palla
3) equilibrio statico = mantenersi fermi per più tempo possibile in una certa posizione (stare fermi su una gamba)
4) equilibrio dinamico = capacità di mantenere l’equilibrio del proprio corpo durante uno spostamento da un punto all’altro dello spazio.

(dal blog: CostaFrancesca
http://costafrancesca.leonardo.it/blog/come_siamo_fatti/funzione_motoria.html )


Ultima modifica di leterbuck il Sab Ott 20, 2012 4:49 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : link inattivo)
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Messaggio Da guardian angel Gio Nov 03, 2011 1:28 pm

http://www.springerlink.com/content/g4202814803l3447/

I Disturbi dell' Organizzazione Prassica, cap 8 del volume:
"Le forme spastiche della Paralisi Cerebrale Infantile"
(cliccando du PDF è possibile consultare il volume; cliccando più sotto l' Abstract (sintesi) e ancora più sotto Full test preview (anteprima del testo)

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Messaggio Da guardian angel Gio Nov 03, 2011 1:35 pm

Abilità visuo-spaziali, visuopercettive e l’apprendimento

21 marzo 2007
Martina Cambiano
Terapista neuro-psicomotricità

http://share.dschola.it/dd4pinerolo/materiali%20vari%20formazione/abilit%C3%A0%20visuo-spaziali%20e%20visuo-percettive.pdf

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Messaggio Da guardian angel Gio Nov 03, 2011 1:38 pm

Bambini goffi: disturbi dello sviluppo prassico
Castelfranco Emilia 10/03/2008

Dr.ssa Roberta Leonetti, Neuropsichiatra Infantile
Anna Maggiani, ortottista

http://www.bollatesecondocircolo.org/DSA/guide/disgrafia_diprassia.pdf
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Messaggio Da guardian angel Gio Nov 03, 2011 1:41 pm

Che cosa è L'Aprassia
L’aprassia è una condizione in cui, in assenza di disordini neurologici elementari motori o sensitivi, si manifestano difficoltà o incapacità nell’eseguire in maniera corretta movimenti volontari aventi significato (gesti), o privi di specifico significato; è un disordine di pianificazione (strategia del movimento) e programmazione (organizzazione degli stadi successivi che devono essere svolti per compiere un movimento)dell’attività motoria complessa, non dovuta a: paresi, atassia (movimenti incoordinati), distonia (disturbo del tono muscolare), discinesia (movimenti patologici), perseverazione... continua..

http://www.neuropsicologia.it/content/view/143/54/
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Messaggio Da guardian angel Gio Nov 03, 2011 1:46 pm

Scala di Sviluppo delle abilità motorie (prerequisiti di ingresso Corpo/Movimento per infanzia - primaria - secondaria)

http://www.edscuola.it/archivio/comprensivi/corpo_e_movimento06.pdf
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Messaggio Da guardian angel Gio Nov 03, 2011 2:18 pm

Le disprassie in età evolutiva

Scritto da Presidente AIDEE
Comprenderle, valutarle ed intervenire

http://www.aidee.it/introduzione.html

La Disprassia viene generalmente inclusa nella definizione di DCD (Developmental Coordination Desorder), in italiano disturbi della Coordinazione Motoria, ovvero Disturbo nel quale le prestazioni in compiti di coordinazione motoria, fini o grosso motori, sono significativamente al di sotto del livello atteso rispetto all’età e allo sviluppo intellettivo (DSM IV). E’ infatti riconosciuta come un disturbo congenito o acquisito precocemente che, pur non alterando nella sua globalità lo sviluppo motorio, comporta difficoltà nella gestione dei movimenti comunemente utilizzati nelle attività quotidiane (ad es. vestirsi, svestirsi, allacciarsi le scarpe) e nel compiere gesti espressivi (che servono a comunicare emozioni, stati d’animo); inoltre è deficitaria la capacità di compiere sia gesti transitivi (che comportano l’uso di un oggetto, abilità manuali ) che intransitivi (non rivolti ad un oggetto, a contenuto prevalentemente simbolico). Per comprendere meglio il significato implicito nel termine vale la pena, secondo la nostra impostazione, distinguere i due termini:
Disturbo del movimento e Disprassia. Infatti mentre il disturbo del movimento può essere incluso nella definizione di DCD, la definizione di Disprassia implica “il deficit di esecuzione di un gesto intenzionale. e difficoltà soprattutto rispetto alla capacità di pianificazione, programmazione ed esecuzione di una serie di deputati al raggiungimento di uno scopo od obiettivo.
Va riconosciuto comunque che ancora oggi mancano criteri univoci rispetto alla definizione, alla diagnosi e all'eziologia della disprassia in età evolutiva e vengono usate denominazioni diverse rispetto a questa tipologia di problemi prendendo spunto anche dalle diverse classificazioni, alcune ormai storiche..
... continua

Librettino in PDF "La disprassia evolutiva, questa sconosciuta":
http://www.aidee.it/images/stories/pdf/libretto.pdf

E’ possibile evidenziare diverse forme di disprassia che a volte coesistono in modo disomogeneo:

Disprassia di sguardo (movimenti di sguardo, oculomozione).
Disprassia verbale.
Disprassia orale.
Diaprassia labio-glosso-velare.
Disprassia degli arti.
Disprassia dell’abbigliamento.
Disprassia del disegno.
Disprassia della scrittura.
Disprassia costruttiva.
Disprassia della marcia.
------------------------------------

Per la Disprassia vedi anche qui:
https://sostegno.forumattivo.com/t500-disprassia#2005



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Messaggio Da guardian angel Sab Nov 05, 2011 8:44 pm

Le capacità coordinative generali e le capacità coordinative speciali: definizioni, schemi e sottogruppi.
L'equilibrio posturale, la lateralità, l'organizzazione spaziale e temporale, altro; esercizi motori mirati.

http://www.scribd.com/doc/60456785/3-La-Coordinazione-Motoria
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Messaggio Da guardian angel Dom Nov 06, 2011 8:21 am

Disprassia evolutiva
Disturbo dello sviluppo della coordinazione motoria


Dr.ssa Stefania Zoia
Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile
I.R.C.C.S. Burlo Garofolo Istituto per l’Infanzia
Trieste

http://opifer.it/admin/uploads/disprassia%20evolutiva.pdf
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Messaggio Da guardian angel Dom Nov 06, 2011 8:51 am

"Disturbi della coordinazione motoria"
Lisa A. Kurtz, ed. Erikson 2006

Le prassie e la motricità: definizioni e link di approfondimento; i disturbi correlati Produc10

Mangiare, vestirsi, imparare a scrivere, praticare uno sport: sono tutte attività che possono risultare difficili per un bambino con disturbi della coordinazione motoria. Questo libro è un manuale pratico che propone a genitori, insegnanti e terapisti un'ampia gamma di consigli utili e strategie per migliorare, a casa e a scuola, la coordinazione motoria dei bambini «goffi ». L'autrice riflette sullo sviluppo della motricità, fornisce gli strumenti teorici e metodologici per riconoscere i disturbi della coordinazione motoria e per scegliere le fi gure professionali cui potersi rivolgere. Una serie di schemi, esempi e indicazioni operative illustra le terapie -- anche quelle più innovative o controverse -- che permettono di favorire l'autonomia di questi bambini nella vita di tutti i giorni.


http://www.erickson.it/Libri/Pagine/Scheda-Libro.aspx?ItemId=37632

Il testo lo si può leggere qui:
http://books.google.com/books?id=flZZP5L0HHUC&pg=PA15&lpg=PA15&dq=coordinazione+motoria+nei+bambini&source=bl&ots=Z02H4owv7J&sig=PTLxJ4E9Yv5NUzBt27c9KT96Ls8&hl=it&ei=rUy2TqTkAYbNhAfyh7S8Ag&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CBwQ6AEwATgo#v=onepage&q=coordinazione%20motoria%20nei%20bambini&f=false
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