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Aspetti normativi riguardanti l'anno di formazione (o di prova) dei docenti
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Aspetti normativi riguardanti l'anno di formazione (o di prova) dei docenti
Parte II
Orientamenti operativi per l’anno di prova
di Giacomo Grossi
(Il contributo è stato aggiornato con la collaborazione del dirigente scolastico Franco Fondriest)
http://www.istruzioneer.it/pubblicazioni/Essere_docenti/ParteII.pdf
Orientamenti operativi per l’anno di prova
di Giacomo Grossi
(Il contributo è stato aggiornato con la collaborazione del dirigente scolastico Franco Fondriest)
http://www.istruzioneer.it/pubblicazioni/Essere_docenti/ParteII.pdf
guardian angel- Millenium member
- Numero di messaggi : 3720
Data d'iscrizione : 29.09.10
Località : Toscana
Re: Aspetti normativi riguardanti l'anno di formazione (o di prova) dei docenti
IL COMITATO PER LA VALUTAZIONE dei docenti ha il compito di valutare l'anno di formazione del personale docente e di riabilitazione del personale docente su loro richiesta ed esprime parere sulla conferma in ruolo dei docenti in prova.
E' composto da quattro membri effettivi e da due membri supplenti, eletti (fra i docenti) dal Collegio dei Docenti. E' presieduto dal Dirigente Scolastico.
Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal Dirigente Scolastico alla conclusione dell'anno scolastico di riferimento, agli effetti della valutazione del periodo di prova degli insegnanti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
ANNO DI PROVA: DA MERO ADEMPIMENTO A PREZIOSA OPPORTUNITÀ
Linee di indirizzo per la realizzazione della attività connesse con lo svolgimento dell’anno di formazione
(art.440 D.Lvo 297/94)
A - L’ANNO DI FORMAZIONE: linee generali
L’ingresso di un docente nella scuola a titolo definitivo, quale vincitore di concorso o per riconoscimento del servizio e dei titoli maturati, è un momento particolarmente significativo, cui la normativa ha giustamente prestato costante attenzione. Il primo anno di insegnamento quale docente di ruolo (periodo di prova/anno di formazione) è disciplinato dagli artt. 437,438 e 440 del D.Lgs n. 297/94 (Testo Unico), mentre le azioni specifiche vanno ricondotte alla nota ministeriale prot n. 39/segr.dir.pers. del 28.05 e alla recente nota della Direzione Generale per il personale della scuola del 21/3/2005, prot.n.447. Va inoltre considerato che oggi l’assunzione in ruolo del personale docente segue percorsi amministrativi complessi e differenziati, così che la condizione personale e professionale di chi stipula un contratto di lavoro a tempo indeterminato con l’Amministrazione scolastica appare estremamente diversificata. Non solo l’età anagrafica, ma anche il retroterra culturale e professionale di ognuno si differenzia notevolmente: a volte dominano le conoscenze teoriche, acquisite a livello scolastico e integrate solo in parte dal fattore esperienziale; a volte prevalgono dominanze di carattere pratico, collegate a diversi anni di lavoro nella scuola che hanno favorito il formarsi di competenze professionali consolidate, ma connesse a conoscenze teoriche non sempre aggiornate rispetto alle elaborazioni della ricerca nel campo delle scienze dell’educazione. In altri casi si tratta di persone con alle spalle esperienze lavorative pluriennali svolte in diversi settori, completamente estranee alle logiche e alle pratiche dell’istruzione. Il periodo di formazione per gli insegnanti in prova diviene dunque momento fondamentale per integrare, completare, affinare il percorso individuale di professionalizzazione che ognuno ha individualmente seguito. Allo stesso tempo, tuttavia, esso non potrà configurarsi come un itinerario univoco e pre-determinato, considerate le diverse situazioni dei soggetti in formazione. Secondo le indicazioni normative, l’anno di formazione per i docenti neoassunti deve strutturarsi secondo diversi livelli:
A) attività di istituto, da realizzarsi presso l'istituzione scolastica di servizio, secondo le linee d'indirizzo indicate dal Collegio docenti o da una sua articolazione (che deve anche esprimersi in ordine ai criteri per la loro realizzazione e alle forme di monitoraggio da mettere in atto per garantirne l'efficacia e il successo formativo)
B) attività di formazione a carattere seminariale, cui si assolve mediante la frequenza di un percorso di formazione a distanza in modalità e-learning integrato, che si avvale del supporto tecnico della piattaforma web dell’INDIRE .
La normativa sull'argomento raccomanda di procedere, nella programmazione delle suddette attività, mantenendo uno stretto collegamento tra esperienza di lavoro nella scuola ed iniziative di formazione seminariale, in modo che entrambi gli aspetti concorrano significativamente alla costruzione di un processo integrato di ricerca e di riflessione.
La piattaforma INDIRE
Le attività seminariali previste per i docenti neoassunti seguono le modalità del modello e-learning integrato già utilizzato dall’a.s. 2001-02: esso prevede la partecipazione del corsista a 40 ore di formazione, di cui 25 a distanza (calcolate secondo modalità convenzionali previste dal modello INDIRE), e 15 in presenza, articolate in 4-5 incontri per gruppi di 20-25 docenti, anche provenienti da cicli e ordini di scuola diversi, purchè gravitanti nel medesimo ambito territoriale.
Gli insegnanti di religione neoassunti seguiranno il medesimo percorso, secondo la nota ministeriale del 9/6/2005, prot.n.983.
L’integrazione tra i percorsi
Affinché vi sia integrazione tra i diversi momenti in cui si articola l’anno di formazione, è indispensabile evitare una gestione burocratica e routinaria delle attività di e-learning, con il rischio di una loro collocazione marginale nell’esperienza professionale del docente.
E’ possibile ipotizzare alcuni strumenti e accorgimenti che possono risultare utili a tal fine:
- promuovere il processo di autoformazione del docente (consapevolezza dei propri bisogni formativi; attivazione di processi di selezione/scelta; motivazione intrinseca), affinchè l’usufruizione dei materiali disponibili in piattaforma non sia un’azione casuale e passiva, ma frutto di una scelta ragionata e condivisa, in cui sono coinvolti sia il tutor d’istituto sia il tutor d’aula, perché il percorso formativo possa corrispondere alle esigenze del singolo e a quelle dell’istituto in cui opera;
- favorire la conoscenza della piattaforma e-learning da parte del tutor d’istituto, così che vi possa integrare la propria azione;
- programmare la stesura della relazione conclusiva da presentare al Comitato per la valutazione del servizio tenendo conto anche del percorso formativo on line seguito dal docente-corsista
- promuovere l’apprendimento cooperativo in Rete e la costruzione di comunità virtuali (scambi, sito web interattivo, contatti…) a partire dalla disponibilità della piattaforma nazionale INDIRE, ma anche in rete con scuole, centri risorse e territorio;
- favorire il legame tra la riflessione teorica, le esperienze professionali e le ricadute sugli apprendimenti degli allievi
Il ruolo del tutor
Nel modello assume particolare rilevanza il ruolo del tutor d’aula, che ha la funzione essenziale di guidare il docente corsista ad orientarsi nei materiali offerti dalla piattaforma ed individuare un proprio percorso di studio e approfondimento, in relazione sia all’esperienza che egli sta svolgendo nella scuola sia al suo personale background professionale e culturale.
E’ il tutor d’aula a favorire il collegamento tra l’esperienza pratica e l’offerta formativa disponibile on line: egli svolge un ruolo di coordinatore del percorso formativo con almeno tre funzioni:
- mediatore nei confronti degli strumenti e dei materiali proposti nella piattaforma
- facilitatore della comunicazione e della collaborazione nel gruppo d’aula
- partecipante esperto al processo di costruzione della conoscenza, in grado di mettere a disposizione dei corsisti anche le proprie competenze ed esperienze
In un percorso formativo on line, è il tutor a determinare la qualità dell'e-learning, creando la "vicinanza psicologica", l'interattività, in presenza e a distanza, che permette di far percepire l'apprendimento come un'esperienza fondamentalmente sociale.
La relazione finale
La relazione finale deve costituire un dossier ragionato dell’esperienza condotta, sintesi delle attività nella scuola e della attività seminariali, e dovrà essere integrata da una scheda bibliografica che evidenzi i riferimenti teorici considerati o le letture professionali che hanno accompagnato l’intero percorso. Il dossier può essere arricchito da altri materiali eventualmente prodotti in team con altri docenti, dal sintetico resoconto di alcune esperienze rilevanti (partecipazione al Corso di formazione sulle competenze linguistico-comunicative in lingua inglese per docenti di scuola primaria, partecipazione a gruppi di studio connessi alla Riforma degli ordinamenti, partecipazione alla somministrazione delle prove nazionali per la valutazione degli apprendimenti; rapporti con le famiglie).
Strumenti per valorizzare la propria esperienza
Potrebbe inoltre essere considerata anche l’opportunità di iniziare ad introdurre, su base sperimentale e volontaria, il portfolio professionale dell’insegnante come strumento per documentare, archiviare e dare visiilità ad una serie di testimonianze che riconducono a valori, esperienze, stili, conoscenze e competenze che connotano le scelte personali nel campo dell’educazione e dell’istruzione. Questo strumento di riflessione può offrire l’opportunità di riflettere sul proprio percorso di formazione iniziale, confrontare le esperienze con i colleghi e valutarne la ricaduta sul piano della qualificazione culturale e professionale. Con il tempo, l’uso del portfolio potrebbe sostenere lo sviluppo di processi di autovalutazione e favorire momenti di auto-regolamentazione nella professione, orientando le persone a far combaciare le competenze personali con quelle richieste dal ruolo cui aspirano e aiutandole a definire con maggior consapevolezza i progetti futuri legati allo sviluppo professionale.
(fonte: USR - EMILIA-ROMAGNA)
ultimo aggiornamento 26/02/2010
E' composto da quattro membri effettivi e da due membri supplenti, eletti (fra i docenti) dal Collegio dei Docenti. E' presieduto dal Dirigente Scolastico.
Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal Dirigente Scolastico alla conclusione dell'anno scolastico di riferimento, agli effetti della valutazione del periodo di prova degli insegnanti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
ANNO DI PROVA: DA MERO ADEMPIMENTO A PREZIOSA OPPORTUNITÀ
Linee di indirizzo per la realizzazione della attività connesse con lo svolgimento dell’anno di formazione
(art.440 D.Lvo 297/94)
A - L’ANNO DI FORMAZIONE: linee generali
L’ingresso di un docente nella scuola a titolo definitivo, quale vincitore di concorso o per riconoscimento del servizio e dei titoli maturati, è un momento particolarmente significativo, cui la normativa ha giustamente prestato costante attenzione. Il primo anno di insegnamento quale docente di ruolo (periodo di prova/anno di formazione) è disciplinato dagli artt. 437,438 e 440 del D.Lgs n. 297/94 (Testo Unico), mentre le azioni specifiche vanno ricondotte alla nota ministeriale prot n. 39/segr.dir.pers. del 28.05 e alla recente nota della Direzione Generale per il personale della scuola del 21/3/2005, prot.n.447. Va inoltre considerato che oggi l’assunzione in ruolo del personale docente segue percorsi amministrativi complessi e differenziati, così che la condizione personale e professionale di chi stipula un contratto di lavoro a tempo indeterminato con l’Amministrazione scolastica appare estremamente diversificata. Non solo l’età anagrafica, ma anche il retroterra culturale e professionale di ognuno si differenzia notevolmente: a volte dominano le conoscenze teoriche, acquisite a livello scolastico e integrate solo in parte dal fattore esperienziale; a volte prevalgono dominanze di carattere pratico, collegate a diversi anni di lavoro nella scuola che hanno favorito il formarsi di competenze professionali consolidate, ma connesse a conoscenze teoriche non sempre aggiornate rispetto alle elaborazioni della ricerca nel campo delle scienze dell’educazione. In altri casi si tratta di persone con alle spalle esperienze lavorative pluriennali svolte in diversi settori, completamente estranee alle logiche e alle pratiche dell’istruzione. Il periodo di formazione per gli insegnanti in prova diviene dunque momento fondamentale per integrare, completare, affinare il percorso individuale di professionalizzazione che ognuno ha individualmente seguito. Allo stesso tempo, tuttavia, esso non potrà configurarsi come un itinerario univoco e pre-determinato, considerate le diverse situazioni dei soggetti in formazione. Secondo le indicazioni normative, l’anno di formazione per i docenti neoassunti deve strutturarsi secondo diversi livelli:
A) attività di istituto, da realizzarsi presso l'istituzione scolastica di servizio, secondo le linee d'indirizzo indicate dal Collegio docenti o da una sua articolazione (che deve anche esprimersi in ordine ai criteri per la loro realizzazione e alle forme di monitoraggio da mettere in atto per garantirne l'efficacia e il successo formativo)
B) attività di formazione a carattere seminariale, cui si assolve mediante la frequenza di un percorso di formazione a distanza in modalità e-learning integrato, che si avvale del supporto tecnico della piattaforma web dell’INDIRE .
La normativa sull'argomento raccomanda di procedere, nella programmazione delle suddette attività, mantenendo uno stretto collegamento tra esperienza di lavoro nella scuola ed iniziative di formazione seminariale, in modo che entrambi gli aspetti concorrano significativamente alla costruzione di un processo integrato di ricerca e di riflessione.
La piattaforma INDIRE
Le attività seminariali previste per i docenti neoassunti seguono le modalità del modello e-learning integrato già utilizzato dall’a.s. 2001-02: esso prevede la partecipazione del corsista a 40 ore di formazione, di cui 25 a distanza (calcolate secondo modalità convenzionali previste dal modello INDIRE), e 15 in presenza, articolate in 4-5 incontri per gruppi di 20-25 docenti, anche provenienti da cicli e ordini di scuola diversi, purchè gravitanti nel medesimo ambito territoriale.
Gli insegnanti di religione neoassunti seguiranno il medesimo percorso, secondo la nota ministeriale del 9/6/2005, prot.n.983.
L’integrazione tra i percorsi
Affinché vi sia integrazione tra i diversi momenti in cui si articola l’anno di formazione, è indispensabile evitare una gestione burocratica e routinaria delle attività di e-learning, con il rischio di una loro collocazione marginale nell’esperienza professionale del docente.
E’ possibile ipotizzare alcuni strumenti e accorgimenti che possono risultare utili a tal fine:
- promuovere il processo di autoformazione del docente (consapevolezza dei propri bisogni formativi; attivazione di processi di selezione/scelta; motivazione intrinseca), affinchè l’usufruizione dei materiali disponibili in piattaforma non sia un’azione casuale e passiva, ma frutto di una scelta ragionata e condivisa, in cui sono coinvolti sia il tutor d’istituto sia il tutor d’aula, perché il percorso formativo possa corrispondere alle esigenze del singolo e a quelle dell’istituto in cui opera;
- favorire la conoscenza della piattaforma e-learning da parte del tutor d’istituto, così che vi possa integrare la propria azione;
- programmare la stesura della relazione conclusiva da presentare al Comitato per la valutazione del servizio tenendo conto anche del percorso formativo on line seguito dal docente-corsista
- promuovere l’apprendimento cooperativo in Rete e la costruzione di comunità virtuali (scambi, sito web interattivo, contatti…) a partire dalla disponibilità della piattaforma nazionale INDIRE, ma anche in rete con scuole, centri risorse e territorio;
- favorire il legame tra la riflessione teorica, le esperienze professionali e le ricadute sugli apprendimenti degli allievi
Il ruolo del tutor
Nel modello assume particolare rilevanza il ruolo del tutor d’aula, che ha la funzione essenziale di guidare il docente corsista ad orientarsi nei materiali offerti dalla piattaforma ed individuare un proprio percorso di studio e approfondimento, in relazione sia all’esperienza che egli sta svolgendo nella scuola sia al suo personale background professionale e culturale.
E’ il tutor d’aula a favorire il collegamento tra l’esperienza pratica e l’offerta formativa disponibile on line: egli svolge un ruolo di coordinatore del percorso formativo con almeno tre funzioni:
- mediatore nei confronti degli strumenti e dei materiali proposti nella piattaforma
- facilitatore della comunicazione e della collaborazione nel gruppo d’aula
- partecipante esperto al processo di costruzione della conoscenza, in grado di mettere a disposizione dei corsisti anche le proprie competenze ed esperienze
In un percorso formativo on line, è il tutor a determinare la qualità dell'e-learning, creando la "vicinanza psicologica", l'interattività, in presenza e a distanza, che permette di far percepire l'apprendimento come un'esperienza fondamentalmente sociale.
La relazione finale
La relazione finale deve costituire un dossier ragionato dell’esperienza condotta, sintesi delle attività nella scuola e della attività seminariali, e dovrà essere integrata da una scheda bibliografica che evidenzi i riferimenti teorici considerati o le letture professionali che hanno accompagnato l’intero percorso. Il dossier può essere arricchito da altri materiali eventualmente prodotti in team con altri docenti, dal sintetico resoconto di alcune esperienze rilevanti (partecipazione al Corso di formazione sulle competenze linguistico-comunicative in lingua inglese per docenti di scuola primaria, partecipazione a gruppi di studio connessi alla Riforma degli ordinamenti, partecipazione alla somministrazione delle prove nazionali per la valutazione degli apprendimenti; rapporti con le famiglie).
Strumenti per valorizzare la propria esperienza
Potrebbe inoltre essere considerata anche l’opportunità di iniziare ad introdurre, su base sperimentale e volontaria, il portfolio professionale dell’insegnante come strumento per documentare, archiviare e dare visiilità ad una serie di testimonianze che riconducono a valori, esperienze, stili, conoscenze e competenze che connotano le scelte personali nel campo dell’educazione e dell’istruzione. Questo strumento di riflessione può offrire l’opportunità di riflettere sul proprio percorso di formazione iniziale, confrontare le esperienze con i colleghi e valutarne la ricaduta sul piano della qualificazione culturale e professionale. Con il tempo, l’uso del portfolio potrebbe sostenere lo sviluppo di processi di autovalutazione e favorire momenti di auto-regolamentazione nella professione, orientando le persone a far combaciare le competenze personali con quelle richieste dal ruolo cui aspirano e aiutandole a definire con maggior consapevolezza i progetti futuri legati allo sviluppo professionale.
(fonte: USR - EMILIA-ROMAGNA)
ultimo aggiornamento 26/02/2010
guardian angel- Millenium member
- Numero di messaggi : 3720
Data d'iscrizione : 29.09.10
Località : Toscana
Re: Aspetti normativi riguardanti l'anno di formazione (o di prova) dei docenti
Formazione in ingresso per docenti neoassunti
(Fonte: Tecnica della Scuola)
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=45094&action=view
(Fonte: Tecnica della Scuola)
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=45094&action=view
guardian angel- Millenium member
- Numero di messaggi : 3720
Data d'iscrizione : 29.09.10
Località : Toscana
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