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Pluriminorazione
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Pluriminorazione
Sono un'insegnante di sostegno alla scuola primaria e attualmente sto seguendo dalla classe terza un ragazzo non vedente ora inserito in classe quinta.
Il ragazzo ha 12 anni e presenta evidenti disturbi dello spettro autistico, segnalati nella diagnosi sotto forma di altre diciture; presenta inoltre delle problematiche piuttosto serie nella motricità grossolana e fine e quest'ultima caratteristica ha sempre costituito un ostacolo per l'apprendimento della lettoscrittura in Braille (che sta imparando solo ora); tuttavia grazie alla tifloinformatica il mio alunno oggi riesce a scrivere in modo abbastanza corretto e ascolta i testi con sintesi vocale.
Il PEI è stato differenziato e semplificato in molte aree, in particolare per quanto riguarda la didattica della matematica.
Nelle classi prima e seconda, con due insegnanti di sostegno diverse, il bambino ha seguito un programma molto simile a quello dei compagni di classe ed ha utilizzato prevalentemente l'abaco per il calcolo; in classe terza ho riscontrato però una scarsa acquisizione dei concetti di grandezza e di valore posizionale delle cifre a e un uso piuttosto meccanico dello strumento, che con molti dubbi ho deciso di abbandonare pur essendo indicato nei casi di deficit visivi.
Attualmente ho ripreso l'abaco per riproporre il passaggio da unità decina e da decina a centinaio ma con scarso successo.
Una difficoltà ancora maggiore è stata rilevata nella geometria e nella definizione del concetto di misura; il ragazzo inoltre non sembra essere in grado di seguire un percorso con il dito indice e quindi di riconoscere forme geometriche né di percepire l'ampiezza di angoli.
Nel tentativo di proporre le frazioni lo scorso anno ho anche notato che la terminologia usata costituiva un ulteriore scoglio (la parola "terzo/i" presenta un doppio significato).
Nei GLH di questi anni si è parlato più volte di questi problemi e la neuropsichiatra mi ha anche accennato che avrebbe tentato di svolgere un test per valutare le abilità di calcolo, ma non è mai accaduto. Mi è stato consigliato di proporre soprattutto problemi con le due operazioni padroneggiate (addizione e sottrazione).
In questo momento ho molti dubbi su come proseguire con il percorso
intrapreso.
Il ragazzo ha 12 anni e presenta evidenti disturbi dello spettro autistico, segnalati nella diagnosi sotto forma di altre diciture; presenta inoltre delle problematiche piuttosto serie nella motricità grossolana e fine e quest'ultima caratteristica ha sempre costituito un ostacolo per l'apprendimento della lettoscrittura in Braille (che sta imparando solo ora); tuttavia grazie alla tifloinformatica il mio alunno oggi riesce a scrivere in modo abbastanza corretto e ascolta i testi con sintesi vocale.
Il PEI è stato differenziato e semplificato in molte aree, in particolare per quanto riguarda la didattica della matematica.
Nelle classi prima e seconda, con due insegnanti di sostegno diverse, il bambino ha seguito un programma molto simile a quello dei compagni di classe ed ha utilizzato prevalentemente l'abaco per il calcolo; in classe terza ho riscontrato però una scarsa acquisizione dei concetti di grandezza e di valore posizionale delle cifre a e un uso piuttosto meccanico dello strumento, che con molti dubbi ho deciso di abbandonare pur essendo indicato nei casi di deficit visivi.
Attualmente ho ripreso l'abaco per riproporre il passaggio da unità decina e da decina a centinaio ma con scarso successo.
Una difficoltà ancora maggiore è stata rilevata nella geometria e nella definizione del concetto di misura; il ragazzo inoltre non sembra essere in grado di seguire un percorso con il dito indice e quindi di riconoscere forme geometriche né di percepire l'ampiezza di angoli.
Nel tentativo di proporre le frazioni lo scorso anno ho anche notato che la terminologia usata costituiva un ulteriore scoglio (la parola "terzo/i" presenta un doppio significato).
Nei GLH di questi anni si è parlato più volte di questi problemi e la neuropsichiatra mi ha anche accennato che avrebbe tentato di svolgere un test per valutare le abilità di calcolo, ma non è mai accaduto. Mi è stato consigliato di proporre soprattutto problemi con le due operazioni padroneggiate (addizione e sottrazione).
In questo momento ho molti dubbi su come proseguire con il percorso
intrapreso.
artaudisse- Nuovo member
- Numero di messaggi : 1
Data d'iscrizione : 30.05.12
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