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EPILESSIA : cosa è e cosa fare
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elisde82
gabina
6 partecipanti
Pagina 1 di 1
EPILESSIA : cosa è e cosa fare
Dal sito dell'onlus San Valentino:
L’epilessia, o meglio, le
epilessie costituiscono un gruppo di sindromi caratterizzate dalla tendenza al
ripetersi di manifestazioni involontarie, impreviste ed imprevedibili (crisi),
interessanti le funzioni motorie o sensitivo-sensoriali o psichiche oppure
costituite da perdita di coscienza, che può essere presente fin dall’inizio
della crisi o comparire nel suo evolversi.
Di epilessia se ne parla dalla
notte dei tempi, per il semplice motivo che l’epilessia è nata con l’uomo.
Certamente, anche se il termine epilessia è di derivazione greca (επιλαμβανειν
= essere colti di sorpresa), le definizioni che sono state usate nei tempi per
definirla sono state molteplici: gli antichi romani la chiamavano morbus comitialis, perché l’insorgenza
di una crisi epilettica provocava automaticamente l’interruzione di un’assemblea
(comitio), essendo ritenuto in tal
caso contrario il volere degli dei. Gli stessi romani la chiamavano anche morbus sacer, proprio per ribadire la
soprannaturalità della sua origine. Dei, sacro, soprannaturale: perché? Per le
sue peculiari caratteristiche la crisi epilettica appare evocatrice di un
intervento sovrumano: crisi che insorgono in modo del tutto inaspettato, per
mostrarsi spesso con caratteristiche drammatiche (tanto da richiedere
l’intervento dell’esorcista!) e con una violenza che l’essere umano non
sembrerebbe possedere. Ippocrate, il grande medico greco del IV secolo a.C.,
inutilmente andava spiegando che l’epilessia è solo una malattia e non ha nulla
di divino. Nei secoli si è radicata l’idea soprannaturale dell’epilessia e
questo spiega perché ancora oggi, all’inizio del III millennio, gran parte
della popolazione stenta a considerare con serenità chi è affetto da epilessia.
L’epilessia, o meglio, le
epilessie costituiscono un gruppo di sindromi caratterizzate dalla tendenza al
ripetersi di manifestazioni involontarie, impreviste ed imprevedibili (crisi),
interessanti le funzioni motorie o sensitivo-sensoriali o psichiche oppure
costituite da perdita di coscienza, che può essere presente fin dall’inizio
della crisi o comparire nel suo evolversi.
Di epilessia se ne parla dalla
notte dei tempi, per il semplice motivo che l’epilessia è nata con l’uomo.
Certamente, anche se il termine epilessia è di derivazione greca (επιλαμβανειν
= essere colti di sorpresa), le definizioni che sono state usate nei tempi per
definirla sono state molteplici: gli antichi romani la chiamavano morbus comitialis, perché l’insorgenza
di una crisi epilettica provocava automaticamente l’interruzione di un’assemblea
(comitio), essendo ritenuto in tal
caso contrario il volere degli dei. Gli stessi romani la chiamavano anche morbus sacer, proprio per ribadire la
soprannaturalità della sua origine. Dei, sacro, soprannaturale: perché? Per le
sue peculiari caratteristiche la crisi epilettica appare evocatrice di un
intervento sovrumano: crisi che insorgono in modo del tutto inaspettato, per
mostrarsi spesso con caratteristiche drammatiche (tanto da richiedere
l’intervento dell’esorcista!) e con una violenza che l’essere umano non
sembrerebbe possedere. Ippocrate, il grande medico greco del IV secolo a.C.,
inutilmente andava spiegando che l’epilessia è solo una malattia e non ha nulla
di divino. Nei secoli si è radicata l’idea soprannaturale dell’epilessia e
questo spiega perché ancora oggi, all’inizio del III millennio, gran parte
della popolazione stenta a considerare con serenità chi è affetto da epilessia.
gabina- Advanced Member
- Numero di messaggi : 151
Data d'iscrizione : 20.11.08
Re: EPILESSIA : cosa è e cosa fare
EPILESSIA E SOCIETÀ
L’integrazione scolastica
http://www.aebo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6&Itemid=111
L’integrazione scolastica
http://www.aebo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6&Itemid=111
Ultima modifica di Maestra Gabriella il Dom Ott 28, 2012 2:51 pm - modificato 2 volte.
gabina- Advanced Member
- Numero di messaggi : 151
Data d'iscrizione : 20.11.08
Epilessia??? ....NO...Epilessie!!
Che dire...è una patologia purtroppo ancora poco conosciuta...e le cui cause spesso non sono certe. Purtroppo anche i medici, nonostante i grandissimi passi avanti fatti dalla scienza, trovano le cure per prove ed errori...nel senso che somministrando un farmaco ad un paziente non è sempre detto che qst funzioni.
La cosa più importante da sottolineare è che sotto il nome di Epilessia si nascono moltissime sindromi epilettiche...perciò iniziamo a parlare di Epilessie!! Il fatto comune a queste sindromi è che, per motivi differenti, si scatenano scariche anomale tra alcune dei miliardi di cellule nervose che compongono il cervello.
Parlando in termine tecnico esitono crisi parziali, crisi generalizzate e crisi parziali con secondaria generalizzazione.
Ci sono casi in cui le cure farmacologiche "eliminano" il problema, nel senso che evitano la manifestazione delle crisi(L'80% delle persone che soffrono di epilessia infatti con le cure farmacologiche controlla completamente le crisi!!), oppure cercano di "tamponare" il possibile e quindi controllare le crisi ma non le "assenze", in certi casi però (ma sono pochi), purtroppo, la malattia non è controllabile nemmeno con i farmaci.
Non è una patologia di cui avere paura...perchè spesso è questo il sentimento provato.
Non è una patologia che provoca dolore nel soggetto, al massimo un forte mal di testa post crisi.
Non è una patologia che, a parte casi molto gravi, compromette uno sviluppo mentale nella norma. Quindi non sono alunni certificabili tantomeno hanno bisogno del sostegno!! Ricordiamocelo!!!
Non è una patologia che limiterà la vita della persona interessata: potrà lavorare come tutti, potrà guidare, potrà avere figli e tutto il resto. Ovviamente deve essere formato nel soggetto in questione un pò di buon senso, che gli permetta di non mettersi in pericoli evitabili. Ma questo rientra nella normale educazione.
Dunque per gli insegnanti che devono avere a che fare con alunni con epilessia basta semplicemente chiedere ai genitori cosa fare nel caso l'alunno manifesti una crisi a scuola....ma soprattutto cosa NON fare!! Perchè chissà come mai...tanta gente pensa che si debba tenere ferma la persona durante la crisi, col grave rischio di rompere qualche articolazione, mentre basta solo posizionarla in una situazione non pericolosa come per esempio sdraiata a terra e posizionando sotto alla testa un cuscino o qualcosa di morbido. Ovviamente se ci sono oggetti pericolosi vicino alla persona, come occhiali o oggetti accuminati e taglienti, è meglio allonatanrali.
NON inserire nulla in bocca!!! Se alla crisi ne subentra una seconda o se la crisi dura più di 3 minuti o se la persona non riprende conoscenza dopo la crisi, bisogna chiamare l'ambulanza, in caso contrario si può evitare di chiamare il 118. Al termine della crisi mettere la persona sul fianco e lasciarla riposare, infatti di solito dopo essersi ripreso da una crisi il soggetto manifesta sonnolenza.
In ogni caso i modi in cui può manifestarsi la crisi sono tanti: il soggetto può mantenere/perdere contatto con l'ambiente; può vedere suoni, percepire immagini, gustare sapori, percepire odori o sensazioni tattili inesistenti e può compiere azioni involontarie con tutto il corpo o parte di esso.
Che altro?? Bè..l'insegnante non deve impaurirsi e soprattutto calmare e spiegare ai compagni cos'è successo, senza provocare pietismo ma una serena accoglienza.
Visto che non sono alunni con deficit cognitivi non sono necessarie semplificazioni delle attività didattiche, anzi è un alunno che può fare le stesse identiche cose dei compagni: dunque trattarlo come tale!!
Soprattutto non manifestare ansia nei confronti di quello che potrebbe succedergli: è una patologia che comunque provoca la sensazione di essere diverso, pur essendo uguale agli altri. Quindi evitare qualsiasi manifestazione di frasi tipo: "Non fare..", "Stai attento a..", "sai che poi se ti viene una crisi ti fai male...". Va bene stare attenti che non faccia cose troppo pericolose, ma senza allarmismi eccessivi! Quindi è importante sapere cos'è la patologia e come aiutare il bambino/ragazzo nel momento della crisi, senza causare in lui sensi di colpa inutili, perchè come dicevo prima la crisi provoca un coinvolgimento molto forte a livello emotivo in colui che ne soffre. Dunque lasciare evolvere la crisi e ricordarsi che dopo poco tempo, tutto torna gradualmente alla normalità.
Insomma...io considero un "epilettico"..tra l'altro bruttissimo termine, speriamo la normativa cambi...considero una persona con epilessia una persona perfettamente normale!!!
E poi..ricordatevi che tantissime personaggi del passato, anche molto importanti e famosi, avevano questa patologia e certamente non ha impedito loro di diventare pittori famosi, cardinali, ecc.
Credo sia tutto...
La cosa più importante da sottolineare è che sotto il nome di Epilessia si nascono moltissime sindromi epilettiche...perciò iniziamo a parlare di Epilessie!! Il fatto comune a queste sindromi è che, per motivi differenti, si scatenano scariche anomale tra alcune dei miliardi di cellule nervose che compongono il cervello.
Parlando in termine tecnico esitono crisi parziali, crisi generalizzate e crisi parziali con secondaria generalizzazione.
Ci sono casi in cui le cure farmacologiche "eliminano" il problema, nel senso che evitano la manifestazione delle crisi(L'80% delle persone che soffrono di epilessia infatti con le cure farmacologiche controlla completamente le crisi!!), oppure cercano di "tamponare" il possibile e quindi controllare le crisi ma non le "assenze", in certi casi però (ma sono pochi), purtroppo, la malattia non è controllabile nemmeno con i farmaci.
Non è una patologia di cui avere paura...perchè spesso è questo il sentimento provato.
Non è una patologia che provoca dolore nel soggetto, al massimo un forte mal di testa post crisi.
Non è una patologia che, a parte casi molto gravi, compromette uno sviluppo mentale nella norma. Quindi non sono alunni certificabili tantomeno hanno bisogno del sostegno!! Ricordiamocelo!!!
Non è una patologia che limiterà la vita della persona interessata: potrà lavorare come tutti, potrà guidare, potrà avere figli e tutto il resto. Ovviamente deve essere formato nel soggetto in questione un pò di buon senso, che gli permetta di non mettersi in pericoli evitabili. Ma questo rientra nella normale educazione.
Dunque per gli insegnanti che devono avere a che fare con alunni con epilessia basta semplicemente chiedere ai genitori cosa fare nel caso l'alunno manifesti una crisi a scuola....ma soprattutto cosa NON fare!! Perchè chissà come mai...tanta gente pensa che si debba tenere ferma la persona durante la crisi, col grave rischio di rompere qualche articolazione, mentre basta solo posizionarla in una situazione non pericolosa come per esempio sdraiata a terra e posizionando sotto alla testa un cuscino o qualcosa di morbido. Ovviamente se ci sono oggetti pericolosi vicino alla persona, come occhiali o oggetti accuminati e taglienti, è meglio allonatanrali.
NON inserire nulla in bocca!!! Se alla crisi ne subentra una seconda o se la crisi dura più di 3 minuti o se la persona non riprende conoscenza dopo la crisi, bisogna chiamare l'ambulanza, in caso contrario si può evitare di chiamare il 118. Al termine della crisi mettere la persona sul fianco e lasciarla riposare, infatti di solito dopo essersi ripreso da una crisi il soggetto manifesta sonnolenza.
In ogni caso i modi in cui può manifestarsi la crisi sono tanti: il soggetto può mantenere/perdere contatto con l'ambiente; può vedere suoni, percepire immagini, gustare sapori, percepire odori o sensazioni tattili inesistenti e può compiere azioni involontarie con tutto il corpo o parte di esso.
Che altro?? Bè..l'insegnante non deve impaurirsi e soprattutto calmare e spiegare ai compagni cos'è successo, senza provocare pietismo ma una serena accoglienza.
Visto che non sono alunni con deficit cognitivi non sono necessarie semplificazioni delle attività didattiche, anzi è un alunno che può fare le stesse identiche cose dei compagni: dunque trattarlo come tale!!
Soprattutto non manifestare ansia nei confronti di quello che potrebbe succedergli: è una patologia che comunque provoca la sensazione di essere diverso, pur essendo uguale agli altri. Quindi evitare qualsiasi manifestazione di frasi tipo: "Non fare..", "Stai attento a..", "sai che poi se ti viene una crisi ti fai male...". Va bene stare attenti che non faccia cose troppo pericolose, ma senza allarmismi eccessivi! Quindi è importante sapere cos'è la patologia e come aiutare il bambino/ragazzo nel momento della crisi, senza causare in lui sensi di colpa inutili, perchè come dicevo prima la crisi provoca un coinvolgimento molto forte a livello emotivo in colui che ne soffre. Dunque lasciare evolvere la crisi e ricordarsi che dopo poco tempo, tutto torna gradualmente alla normalità.
Insomma...io considero un "epilettico"..tra l'altro bruttissimo termine, speriamo la normativa cambi...considero una persona con epilessia una persona perfettamente normale!!!
E poi..ricordatevi che tantissime personaggi del passato, anche molto importanti e famosi, avevano questa patologia e certamente non ha impedito loro di diventare pittori famosi, cardinali, ecc.
Credo sia tutto...
Re: EPILESSIA : cosa è e cosa fare
Epilessia. Una guida operativa. PDF Stampa
Johnson, M., Parkinson
Epilessia. Una guida operativa.
Bergamo: Edizioni Junior
capitolo 1. Diagnosi, classificazione e trattamento dell'epilessia
capitolo 2. Valutazione
capitolo 3. Implicazioni per la scuola, per la classe e per l’apprendimento
capitolo 4. Accesso al Curriculum – Un approccio che coinvolge tutta la scuola
capitolo 5. Epilessia e comportamento
capitolo 6. Problemi di linguaggio e comunicazione associati all’epilessia e alle relative sindromi
capitolo 7. La qualità della vita
http://www.disabilitaintellettive.it/index.php?option=content&task=view&id=299
Johnson, M., Parkinson
Epilessia. Una guida operativa.
Bergamo: Edizioni Junior
capitolo 1. Diagnosi, classificazione e trattamento dell'epilessia
capitolo 2. Valutazione
capitolo 3. Implicazioni per la scuola, per la classe e per l’apprendimento
capitolo 4. Accesso al Curriculum – Un approccio che coinvolge tutta la scuola
capitolo 5. Epilessia e comportamento
capitolo 6. Problemi di linguaggio e comunicazione associati all’epilessia e alle relative sindromi
capitolo 7. La qualità della vita
http://www.disabilitaintellettive.it/index.php?option=content&task=view&id=299
Ultima modifica di Maestra Gabriella il Dom Ott 28, 2012 2:53 pm - modificato 1 volta.
Re: EPILESSIA : cosa è e cosa fare
http://www.lice.it/pdf/conoscere_epilessia.pdf
La Lega Italiano contro l'Epilessia ha reso disponibile online un utilissimo opuscolo che illustra le varie caratteristiche di questa patologia in rapporto alle diverse fasce d'età, le modalità di intervento in occasioni di crisi epilettiche, il rapporto tra epilessia e società e gli organismi a cui rivoglersi per informazioni ed assistenza.
La Lega Italiano contro l'Epilessia ha reso disponibile online un utilissimo opuscolo che illustra le varie caratteristiche di questa patologia in rapporto alle diverse fasce d'età, le modalità di intervento in occasioni di crisi epilettiche, il rapporto tra epilessia e società e gli organismi a cui rivoglersi per informazioni ed assistenza.
Re: EPILESSIA : cosa è e cosa fare
dal blog Bianco sul nero dell'amico Carmelo:
http://biancosulnero.blogspot.com/2010/08/una-favola-che-educa-i-bambini-in-caso.html
UNA FAVOLA CHE EDUCA I BAMBINI IN CASO DI UNA CRISI EPILETTICA...
http://biancosulnero.blogspot.com/2010/08/una-favola-che-educa-i-bambini-in-caso.html
UNA FAVOLA CHE EDUCA I BAMBINI IN CASO DI UNA CRISI EPILETTICA...
Epilessia e autismo
Segnalo un mio recentissimo lavoro appena pubblicato sulla rivista "I Care", in tema di epilessia e autismo: https://secure.7host.com/drborghese/phpBB2/viewtopic.php?t=1046
Massimo Borghese
Massimo Borghese
Re: EPILESSIA : cosa è e cosa fare
gent.mi,
nel manifestare il mio interesse e stima per le notizie lette nel vostro sito, penso di poter inoltrare una richiesta relativa all'argomento Epilessia a scuola.
ho appena saputo che uno dei nostri scolari che aveva concluso l'anno scolastico precedente con una diagnosi di piccolo male, è invece ora stato presentato dai genitori con la diagnosi di epilessia. la domanda che desidero rivolgervi è la seguente:
leggo da più parti che non è consigliabile inserire alcunché in bocca poiché si può causare morsicamenti alla lingua o soffocamenti. ma allora come potremo somministrare la pastiglia di tavor che si dovrebbe inserire tra la guancia e i denti?
ringrazio sentitamente per l'attenzione e per la risposta.
diana polani venezia
nel manifestare il mio interesse e stima per le notizie lette nel vostro sito, penso di poter inoltrare una richiesta relativa all'argomento Epilessia a scuola.
ho appena saputo che uno dei nostri scolari che aveva concluso l'anno scolastico precedente con una diagnosi di piccolo male, è invece ora stato presentato dai genitori con la diagnosi di epilessia. la domanda che desidero rivolgervi è la seguente:
leggo da più parti che non è consigliabile inserire alcunché in bocca poiché si può causare morsicamenti alla lingua o soffocamenti. ma allora come potremo somministrare la pastiglia di tavor che si dovrebbe inserire tra la guancia e i denti?
ringrazio sentitamente per l'attenzione e per la risposta.
diana polani venezia
diapo1954- Nuovo member
- Numero di messaggi : 1
Data d'iscrizione : 20.01.13
Re: EPILESSIA : cosa è e cosa fare
la risposta di Orizzonte - scuola, la più recente!diapo1954 ha scritto:gent.mi,
nel manifestare il mio interesse e stima per le notizie lette nel vostro sito, penso di poter inoltrare una richiesta relativa all'argomento Epilessia a scuola.
ho appena saputo che uno dei nostri scolari che aveva concluso l'anno scolastico precedente con una diagnosi di piccolo male, è invece ora stato presentato dai genitori con la diagnosi di epilessia. la domanda che desidero rivolgervi è la seguente:
leggo da più parti che non è consigliabile inserire alcunché in bocca poiché si può causare morsicamenti alla lingua o soffocamenti. ma allora come potremo somministrare la pastiglia di tavor che si dovrebbe inserire tra la guancia e i denti?
ringrazio sentitamente per l'attenzione e per la risposta.
diana polani venezia
http://www.orizzontescuola.it/news/somministrazione-farmaci-orario-scolastico
guardian angel- Millenium member
- Numero di messaggi : 3720
Data d'iscrizione : 29.09.10
Località : Toscana
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